Ivo Iaconi, allenatore del Brescia
Brescia, 13 dicembre 2014 - La situazione è sempre più disperata. Il Brescia sta affondando e nessuno riesce a fare nulla per salvare società e squadra. In settimana le trattative con i gruppi Sagramola e Sheikh sono naufragate e adesso il rischio di un fallimento è concreto. Intanto entro lunedì bisogna pagare stipendi e contributi, 1 milione e mezzo. In cassa questi soldi non ci sono.
O arriva un cavaliere su un cavallo bianco con una valigetta piena di contanti oppure saranno altri due punti di penalizzazione oltre ai 4 che già ci sono. Altre soluzioni al momento per salvare la baracca non ce ne sono. Il patron Gino Corioni si dice disperato con tutti quelli che incontra, ma è stata la sua gestione a portare la barca alla deriva. E in caso di fallimento lui e la sua famiglia dovranno rispondere di tutto questo.
La piazza è esasperata: per la partita di oggi contro lo Spezia gli ultras hanno deciso di disertare la Curva Nord, rimarranno fuori dallo stadio per protestare contro proprietà ed istituzioni. In mezzo a tutto questo baillame la squadra deve andare in campo e lo farà dopo due sconfitte consecutive per 2-0 (Sampdoria in Coppa Italia e Vicenza) che hanno fatto seguito alle due partite con Carpi e Cittadella in cui i biancoazzurri non sono riusciti a vincere nemmeno in 11 contro 9. Clima pesante attorno all’allenatore Ivo Iaconi, che ha conservato la panchina solo per via delle ristrettezze economiche societarie e di un biennale pesante (254 mila euro lordi a stagione).
Tre ultras in settimana sono andati a contestarlo al campo, interrompendo anche l’allenamento. Come se non bastasse tutto questo, la squadra è in piena emergenza. Oggi mancheranno tre titolarissimi come il lungodegente Budel, Caracciolo e Zambelli (fermi per problemi muscolare). Corvia e Sodinha andranno in panchina.
BRESCIA (4-3-3): Arcari; Sestu, Di Cesare, Ant. Caracciolo, Coly; Benali, Olivera, Bentivoglio; Valotti, Razzitti, Morosini. All. Iaconi.