Calcinato, è morto tra le braccia del padre il quindicenne che sfidava i treni

Sono passati due convogli ravvicinati, uno l’ha colto di sorpresa

Ragazzino travolto dal treno a Calcinato (Fotolive)

Ragazzino travolto dal treno a Calcinato (Fotolive)

Calcinato, 29 giugno 2016 - Tra i primi a soccorrere Klodian Seferaj, lo studente di 15 anni morto lunedì sera sui binari della stazione di Ponte San Marco (frazione di Calcinato) travolto da un treno mentre con alcuni amici stava pericolosamente scansando i convogli in arrivo, c’è stato suo papà Nikoll. «Eravamo all’oratorio per un torneo notturno di calcio – racconta un amico di famiglia –. Quando ha sentito il rumore, si è lanciato sui binari e lo ha preso in braccio. Ha però capito subito che per il suo bambino non c’era più nulla da fare: le ferite erano troppo gravi. Il treno gli ha tranciato entrambe le gambe». Nel cortile dell’abitazione dove il quindicenne viveva con i genitori e le due sorelle ci sono parenti e amici di famiglia. Il giovane avrebbe compiuto 16 anni il prossimo tre agosto e da pochi giorni aveva finito la scuola media. «Solo Klodian sa quello che è successo», osserva con un filo di voce e gli occhi gonfi di lacrime un amico del padre. Un’inchiesta della Procura di Brescia e della Polfer cercherà di fare chiarezza su ciò che è davvero accaduto sui binari della linea Milano-Venezia.

Il nulla osta del magistrato nel frattempo è appena arrivato e nei prossimi giorni sarà celebrato il funerale del ragazzino. Qualche conferma sul gioco imprudente finito in tragedia comincia a circolare e sembra che non ci sia stata nessuna improvvisata partita di pallone sui binari «Hanno fatto una grandissima cazzata – racconta un amico di famiglia –. Erano quattro o cinque giovanissimi, tra loro anche Klodian e una ragazza. Non era la prima volta che qualcuno sfidava il passaggio del treno scavalcando i binari all’ultimo momento e girando magari un video da mettere poi su internet. Le voci si inseguivano da tempo. Sono passati due treni a distanza molto ravvicinata e uno li ha colti di sorpresa. Klodian deve essere caduto evitando il primo convoglio. Ha sicuramente battuto la testa perché sulla nuca aveva una ferita e a quel punto sul binario opposto è arrivato l’ altro treno che non gli ha dato scampo. Quello che è successo lo sanno però solo i ragazzi che erano con Klodian». Il tutto davanti a decine di persone che nel vicino oratorio assistevano a un torneo. «Ci stavamo cambiando prima di scendere in campo – racconta un amico del padre di Klodian –. Abbiamo sentito un lunghissimo fischio di un treno. Poi il botto, le urla e il salto di Nikoll verso il figlio».