Brescia, ripescaggio in B: corsa a tappe forzate

Ieri festeggiati i 104 anni di vita con un obiettivo nel mirino. I dirigenti si sono informati su tempistiche e modalità. C'è da sborsare un milione per avallare la domanda di ripescaggio, a fondo perduto di Luca Marinoni

Roberto Boscaglia

Roberto Boscaglia

Brescia, 18 luglio 2015 - Giornata particolare ieri per il Brescia che, essendo nato il 17 luglio del 1911, ha celebrato il suo compleanno numero 104. Venute meno le ansie dei mesi scorsi, la rinnovata società di via Bazoli ha deciso di festeggiare regalandosi un giorno che potrebbe rivestire un’importanza fondamentale in vista del sospirato ripescaggio in serie B. In effetti, ieri si è riunito il Consiglio Federale che ha ratificato le iscrizioni ai Campionati professionistici ed ha ufficializzato l’iter necessario per l’accettazione delle domande di ripescaggio. Una corsa a tappe alla quale il Brescia, che per il momento è iscritto alla Lega Pro, è deciso a partecipare. Proprio per questo, i dirigenti biancazzurri si sono informati sulle tempistiche delle varie operazioni. Dopo aver depositato la fidejussione di 600 mila euro necessaria per partecipare alla Lega Pro, il Brescia dovrà ora versare un milione di euro a fondo perduto per avvallare la propria domanda di ripescaggio, oltre agli 800 mila euro che valgono la fidejussione al torneo cadetto. Passi necessari, ma anche molto onerosi, per un sodalizio che sta cercando di essere protagonista pure sul mercato.

In questo senso, dopo l’ufficializzazione dell’arrivo dalla Fiorentina del terzino sinistro, Lorenzo Venuti, classe ‘95, Sagramola e Castagnini sono al lavoro per consolidare il gruppo a disposizione di mister Boscaglia. Il sogno del tecnico sarebbe quello di riavere una punta come Mancosu, che trova poco spazio a Bologna e che gradirebbe tornare a lavorare con il suo mentore. L’ostacolo principale è lo stipendio dell’ex punta del Trapani, che si presenta decisamente fuori dai parametri del nuovo Brescia.