Diritti civili e coppie di fatto, Brescia si schiera con i gay

Il Comune ha aderito alla Rete nazionale delle pubbliche Amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere di Federica Pacella

Coppia gay (foto Ap)

Coppia gay (foto Ap)

Brescia, 14 settembre 2014 - La stagione della partita su diritti civili e unioni di fatto si apre, a Brescia, con l’adesione del Comune alla rete Re.a.dy, Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Un’adesione che è più di una formalità per chi guarda con grande attenzione al Consiglio comunale di ottobre, in cui si discuterà del registro delle coppie di fatto. La decisione della giunta di Emilio Del Bono arriva dopo una delibera di indirizzo approvata all’unanimità dalla Commissione Pari Opportunità. L’adesione è stata salutata con grande entusiasmo dal Comitato territoriale Arcigay Orlando. Secondo il presidente Federico Marchiori, ora «le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans della nostra città potranno contare su un’Amministrazione amica, attenta ai loro bisogni e necessità in quell’ottica fondamentale tracciata dalla nostra Costituzione di rimozione di tutti quegli ostacoli che impediscono la piena eguaglianza di tutti i cittadini e la piena realizzazione della loro personalità».

Non era così scontato, del resto, che la Loggia aderisse alla rete. La decisione era stata rinviata più volte nei mesi scorsi. Ufficialmente, il ritardo era stato motivato con la difficoltà del Comune di assumere impegni finanziari per portare avanti gli impegni richiesti dalla Rete. Era apparso evidente, però, il costo politico dell’adesione, con il rischio di spaccatura nella maggioranza tra le anime laica e cattolica. «Ora — conclude Marchiori — si tratta di tradurre la carta d’intenti della rete in fatti e atti concreti di prevenzione, sensibilizzazione e rimozione delle forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere negli ambiti di competenza dell’Amministrazione comunale».