Cane ucciso a bastonate, anniversario con pic-nic di protesta a Breno

Animalisti e cittadini hanno ricordato l'episodio choc in quota, i brenesi accolgono gli attivisti cantando "Amici miei": "Ingiustamente accusati, noi amiamo gli animali" di Milla Prandelli

Il cane ucciso a bastonate (foto Ansa)

Il cane ucciso a bastonate (foto Ansa)

Breno (Brescia), 3 agosto 2015 - Un gruppo di animalisti ieri ha manifestato per ricordare l’uccisione di Moro: il cane da pastore che lo scorso luglio venne preso a bastonate dai suoi proprietari mentre si trovava in quota, poco distante dal Passo Crocedomini e da Malga Bazena. A organizzare il presidio, svoltosi a circa 1800 metri di altezza, sono stati il “Fronte Animalista” e il “Partito Protezione Animali”. Arrabbiati i primi, più composti i secondi, insieme hanno chiesto che «sia fatta giustizia». «In particolare ci ha turbato che il signor Giacomo Romelli abbia fatto da testimonial per una pubblicità che fa conoscere i prodotti della Valcamonica su un sito dedicato al biologico - ha spiegato Eleonora Roberti del PPA- vogliamo giustizia per Moro e vogliamo che il signor Romelli paghi. Ci sembra assurdo che proprio lui diventi il portabandiera dei colori camuni e che questo sia offensivo per tutti i suoi colleghi».

Ben più oltranzista e non scevro di offese nei confronti della famiglia Romelli e dei brenesi è stato il “Fronte Animalista”. «Chi massacra un animale potrebbe fare del male anche a sua moglie o ai figli» è stato urlato più volte al microfono, da cui non sono mancati insulti e considerazioni ben più pesanti. I brenesi, che hanno organizzato un pic nic vicino al luogo dove si svolgeva la manifestazione autorizzata dal Questore di Brescia, hanno risposto intonando la canzone “Amici Miei” e altri canti delle montagne. «Vogliamo dire la nostra verità - ha commentato Francesco Mossoni, di Breno - ci sentiamo ingiustamente accusati. Il nostro concittadino ha fatto un errore e sta pagando. Non capiamo però perchè questi signori ce l’abbiano con tutti noi. Li abbiamo accolti cantando “Amici Miei” che è segno di accoglienza e fratellanza alpina, ovvero del carattere di noi camuni. Certo è che, pur se il nostro concittadino ha fatto un errore, noi lo sosterremo. Ha una famiglia da mantenere».

A sostenere la tesi di Mossoni c’era anche Giovanna Menolfi, anche lei brenese. «Sappiamo che ha sbagliato e siamo certi che il signor Romelli non ripeterà l’errore - dice la donna - però vorremmo fare sapere che amiamo gli animali gli altri. Alla persona che lo scorso anno ha fatto le foto chiedo: come mai non è intervenuta? Tutto questo additare i camuni fa male alla nostra valle e alla sua economia». Recentemente i Romelli sono stati controllati dal Corpo Forestale dello Stato. Tutte le bestie in loro possesso, otto cani compresi, sono risultate in buona o ottima salute. Il presidio degli animalisti e dei brenesi (80 in tutto) è continuato fino a circa le 17.