Gatti decapitati o sgozzati: cinquanta mici salvati da un destino atroce

«La situazione dura da tanto tempo. Qui in via Settima siamo disperati. Ogni tanto qualche micio viene ammazzato senza pietà e lasciato qua e là. Noi abitanti della zona siamo amici degli animali. Per questo abbiamo chiesto aiuto all’Aidar» di Milla Prandelli

Alcuni gatti salvati e poi portati in Franciacorta

Alcuni gatti salvati e poi portati in Franciacorta

Brescia, 29 luglio 2015 - Per mesi nel quartiere Abba di Brescia gli abitanti hanno trovato gattini sgozzati o decapitati sui marciapiedi oppure sui loro zerbini. Ieri le persone non ce l’hanno più fatta a sopportare la situazione e così hanno chiesto l’intervento del personale del canile - gattile di Corte Franca, gestito dall’associazione Aidar. «La situazione dura da tanto tempo - spiega Luisa Rossi, una cittadina - qui in via Settima siamo disperati. Pensiamo che i mici barbaramente uccisi arrivino dall’abitazione improvvisata di un uomo di circa 50 anni che ha trovato casa in un ex negozio e che vive nella stanza con una cinquantina di quattrozampe. Ogni tanto qualcuno di essi viene ammazzato senza pietà e lasciato qua e là. Noi abitanti della zona siamo amici degli animali. Per questo abbiamo chiesto aiuto all’Aidar».

Tutto il quartiere ieri ha visto i volontari catturare e curare i micini, trasferiti in Franciacorta. «I volontari sono stati eccezionali - ha spiegato Ketty Tognazzi, che in zona tutti conoscono come la gattara dell’Iveco - gli animali morti li abbiamo visti tutti. Chiamare e chiedere aiuto è stata una scelta saggia, fatta per evitare altre uccisioni». Le operazioni di salvataggio si sono protratte per diverse ore. Tante sono state le persone che hanno voluto collaborare coi volontari. «Ormai la situazione era insostenibile - dice Luisa Rossi - specie per gli animali. Chissà come hanno sofferto con questo caldo, chissà cosa mangiavano. Erano sempre in pericolo perché quando scappavano dal locale non di rado finivano sotto le auto. Grazie a chi ha voluto aiutarli».