Brebemi, la rivolta degli espropriati: "Due anni senza vedere i soldi"

Coldiretti attacca. La società: presto il saldo. Nuova bretella per l’A4 di LUCA ZORLONI

Francesco Bettoni su un’auto storica inaugura la Brebemi

Francesco Bettoni su un’auto storica inaugura la Brebemi

A quasi due anni dal taglio del nastro, sulla Brebemi ancora mancano all’appello le aree di servizio, la bretella di collegamento all’A4, mentre le tariffe sono scontate «del 15% tutto l’anno, anche sulle singole tratte», spiega il presidente di Brebemi spa, Francesco Bettoni. Obiettivo: attirare automobilisti e fare concorrenza all’A4.

Brescia, 5 maggio 2016 - L'ultima  a battere i pugni sul tavolo è stata Coldiretti. «A due anni dall’apertura della Brebemi, più di un’azienda agricola su due fra Milano Bergamo e Brescia sta aspettando che la società versi i saldi per i terreni sepolti sotto una tomba di asfalto e cemento», ha scritto ieri il sindacato degli agricoltori. L’autostrada A35 torna nel mirino, dopo le polemiche sul numero di automobilisti che ogni giorno varcano i caselli del collegamento tra il capoluogo lombardo e la Leonessa.

«Ha quindi il sapore della beffa l’annuncio di lavori per altri 50 milioni di euro per una bretella fra Brebemi e A4 quando la società non ha neppure finito di pagare i terreni ingoiati dall’autostrada – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – E non stiamo parlando di una o due realtà, ma di circa 300 aziende agricole». Secondo il sindacato, «in provincia di Brescia nell’80% dei casi non è stato versato il saldo dei risarcimenti e a nessuno sono stati pagate né le aree intrappolate fra Tav e Brebemi né quelle per le fasce di mitigazione. Nella Bergamasca un’azienda su due aspetta ancora i risarcimenti, a Milano la situazione riguarda il 90% delle imprese».

Da Bbm, il consorzio di imprese (Pizzarotti, Consorzio cooperative costruzioni Ccc e Unieco) a cui è stata assegnata la realizzazione dell’opera, ammettono i ritardi. «Sono dovuti all’acquisizione della documentazione, ma stiamo parlando di saldi, l’80% ha già preso i soldi – si difende il direttore generale, Sabino Del Balzo -. Ci vorranno mesi, entro fine anno pensiamo di chiuderne una buona parte». In origine gli espropri sarebbero dovuti ammontare a 240 milioni di euro ma negli anni sono lievitati a 357 milioni. «Ne abbiamo già saldati 260 milioni», dichiara Del Balzo.

Gli espropri, tuttavia, non sono gli unici dossier aperti sulla scrivania del presidente di Brebemi spa, la società che gestisce l’autostrada ribattezzata Argentea. Ancora non si è chiusa l’assegnazione delle due aree di servizio: Francesco Bettoni contava di arrivare in porto a fine marzo ma i tempi si stanno allungando. «Abbiamo individuato le società per il cibo e per il carburante, entro l’anno pensiamo di attivare i servizi», spiega il numero uno. I vertici di Brebemi hanno tirato un sospiro di sollievo il primo maggio, quando il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha approvato il progetto di interconnessione con la A4. Un’opera che, secondo i tecnici dell’autostrada, dovrebbe portare a regime i flussi di traffico. «Ci vorranno undici mesi, la inaugureremo l’anno prossimo», spiega Bettoni, forte della proroga del riconoscimento di «pubblica utilità» per altri due anni, per accelerare su espropri ed esecuzioni. «Per quest’opera preciso che non prendiamo un euro in più dal Cipe – attacca Bettoni -. Nei mesi scorsi abbiamo ottenuto un riequilibrio finanziario, con 60 milioni di Regione Lombardia e 260 milioni dal governo, ma sono cifre ripartite in vent’anni».