Caso Yara, Bossetti chiede di parlare col pm. Martedì dimostrerà la sua innocenza

Il muratore accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio ha deciso di rispondere al pm. Martedì sarà interrogato dal magistrato inquirente, Bossetti ha ribadito di voler dimostrare la sua innocenza

Massimo Bossetti (Olycom)

Massimo Bossetti (Olycom)

Milano, 5 luglio 2014  - Massimo Bossetti, in carcere dal 16 giugno perché accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, ha chiesto di essere interrogato dal pm. 
 
Martedì prossimo il muratore parlerà con il magistrato inquirente, e sarebbe la prima volta, dal momento che in due occasioni si era avvalso della facoltà di non rispondere, confrontandosi solo col gip per la convalida del fermo. 
 
Bossetti ha sempre ribadito di voler dimostrare la propria innocenza e intende farlo anche martedì.
 
Ieri il muratore ha nuovamente incontrato i suoi legali, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. A suo carico, soprattutto, il ritrovamento del suo Dna sugli slip e i leggins della ragazza e una serie di circostanze su cui gli investigatori stanno compiendo accertamenti: la sua utenza telefonica, per esempio, agganciò la stessa cella di quello di Yara il pomeriggio del 26 novembre 2101 quando la ragazza sparì per essere ritrovata uccisa. 
 
La Procura è ancora in attesa dei risultati di altre consulenze: tra queste quella sui peli trovati sulla ragazza, sia umani, sia animali (in questo caso non sarebbero state trovate tracce di Bossetti anche se i consulenti dell'Università di Pavia non hanno ancora concluso il loro lavoro). 
 
Altri accertamenti riguardano il Dna maschie e femminile, non ancora attribuiti, trovati nei guanti della ragazza. Un elemento ritenuto, però, marginale e da cui gli investigatori non si attendono particolari novità. I guanti sarebbero sempre rimasti nel giubbotto della ragazza, dove furono ritrovati.