Al Pirellone passa il bilancio. Spuntano soldi per le case e il reddito di autonomia

Maroni: «Un miracolo». Da ottobre via anche i ticket di Stefania Consenti

Roberto Maroni con il premier Matteo Renzi

Roberto Maroni con il premier Matteo Renzi

Milano, 30 luglio 2015 - Più fondi per sostenere le politiche della casa, per ridurre i super ticket sanitari ai lombardi (da ottobre per i redditi sotto i 18mila e da gennaio fino a 30mila e rimodulazione per tutti gli altri) e aiutare i più poveri con un reddito di autonomia. Maratona in Aula, ieri, per approvare l’assestamento di bilancio (passato solo coi voti della maggioranza di centrodestra) che ridefinisce la strategia economica della Regione Lombardia. Circa un miliardo di euro che andranno spalmati sugli investimenti (712), abolizione dei ticket (55) e per far decollare il reddito di autonomia (250 milioni) sino a dicembre 2016. Misura destinata ai lombardi che abbiano la residenza da almeno dieci anni. Sul reddito di autonomia Maroni batte il tasto da diversi mesi e ieri ha annunciato che «dal primo settembre è già prevista una riunione con i sindacati. L’obiettivo è definire un piano di azione entro fine settembre, i soldi ci sono e sarebbe un peccato non spenderli».

Il Governatore, in una conferenza stampa lampo, a proposito delle tre voci più importanti in bilancio ha parlato di un vero e proprio «miracolo» ringranziando anche l’assessore al’Economia Massimo Garavaglia per il quale chiederà, oggi a Roma, una conferma dell’incarico in seno alla Conferenza delle regioni. «La delega per i rapporti con il Governo per il Bilancio e il Fisco deve restare alla Lombardia», insiste il governatore. «Tutto ciò è stato possibile senza aumentare le tasse», rimarca Alessandro Colucci, presidente della Commissione Bilancio e coordinatore regionale di Ncd.

Per l’edilizia abitativa le cifre sono andate oltre le aspettative perfino della minoranza, con uno stanziamento complessivo di 180 milioni. Una buona notizia per il capogruppo del Patto civico Lucia Castellano e il consigliere Pd Onorio Rosati: «Ora - dicono - vigileremo che si individuino i progetti più urgenti per assicurare un risanamento vero del patrimonio immobiliare pubblico, interrompendo la condizione di disagio cronico in cui sono costretti a vivere gli inquilini. Sempre ricordando che il diritto all’abitare va garantito con interventi legislativi ad hoc, a partire dalla riforma integrale della legge 27, che auspichiamo di poter presto cominciare a discutere». «Nonostante le difficoltà di bilancio e i tagli consistenti da Roma, siamo riusciti a stanziare risorse ancora maggiori di quelle annunciate soltanto due giorni fa», esulta il capogruppo di Forza Italia Claudio Pedrazzini.

«Sbloccheremo le manutenzioni ferme, ripartiranno i contratti di quartiere e ci saranno nuovi investimenti per la riqualificazione delle case vuote», aggiunge il consigliere di Fi Fabio Altitonante. Bocciano il bilancio i grillini: l’unica nota positiva, dicono, sono i fondi per il reddito di autonomia. Deluso anche Umberto Ambrosoli, del Patto («assesta briciole», dice).

Il capogruppo del Pd Enrico Brambilla spegne ogni facile entusiamo sulla matrice del «miracolo» evocato da Maroni: «Se questo assestamento ha un senso è grazie al governo Renzi, che con il decreto Enti locali ha permesso di fare importanti investimenti a debito per 400 milioni, riconoscendo una richiesta fatta dalla Lombardia da tempo». E sui ticket il Pd rivendica anche di aver fatto una lunga battaglia: per «ottenere questo risultato ci sono voluti 24mila ordini del giorno e 2.600 emendamenti, ma qualche volta un’opposizione responsabile riesce a ottenere un risultato notevole», conclude Brambilla. Appuntamento in Aula a martedì per l’ultimo round sulla riforma sanitaria.