Zingonia, donna muore durante esame: rinviati a giudizio due medici

Il processo nei confronti dei due camici bianchi inizierà il prossimo febbraio di MI.AN.

Medici

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Bergamo, 25 novembre 2015 - Due medici del policlinico di Zingonia, il primario del reparto di Cardiologia nel 2014, 72 anni, e un medico della stessa Unità, 36 anni, sono stati rinviati a giudizio dal gup Alberto Viti con l'accusa di omicidio colposo. La vicenda è quella relativa alla morte di Francesca Di Fiore, 46 anni, origini calabresi ma residente a Treviglio, deceduta il 10 luglio del 2014 durante una coronarografia, intervento per il quale si utilizza una strumentazione radiologica per lo studio del cuore: l'esame, eseguito in anestesia locale, si svolge grazie all'introduzione di un catetere o attraverso l'arteria femorale o dal braccio, nell'arteria radiale.

Secondo il pm Maria Esposito, la donna non avrebbe dovuto essere sottoposta all'operazione. Non solo, il pubblico ministero contesta al 36enne di aver eseguito l'esame con imperizia (il primario non era presente in sala operatoria ed era intervenuto solo quando la donna era andata in arresto cardiaco). Il processo nei confronti dei due camici bianchi inizierà il prossimo febbraio. Particolare curioso: le indagini erano scattate in seguito ad una telefonata anonima arrivata alla figlia della Di Fiore da parte di un dipendente dell'ospedale, che non è mai stato identificato. La giovane aveva ricevuto la chiamata da parte di una voce maschile, di circa 40-45 anni, che le aveva rivelato come l'intervento avesse provocato la dissezione di un'arteria. Il marito della 46enne e la figlia si erano allora presentati in Procura e avevano sporto querela. 

Tutto era iniziato qualche settimana prima del dramma: Francesca Di Fiore, che doveva essere operata per togliere alcune vene varicose, si era sottoposta ad un esame sotto sforzo, al termine del quale le era stata diagnosticata una sospetta cardiopatia. Secondo i periti dell'accusa, il risultato non era però indicativo e potevano essere effettuati esami meno invasivi della coronarografia, come la scintigrafia miocardica o una tac coronarica. Stando ai consulenti della difesa, rappresentata dall'avvocato Marco Zambelli, invece, l'esame aveva indicato un cattivo funzionamento cardiaco.

di MI.AN.