Gps sotto l’auto del pusher: preso con 34 chili di hascisc

L’arresto a Zingonia, connazionali accennano una rivolta

 Il responsabile della Mobile Giorgio Grasso con la droga ritrovata in due borsoni (De Pascale)

Il responsabile della Mobile Giorgio Grasso con la droga ritrovata in due borsoni (De Pascale)

Zingonia (Bergamo), 10 ottobre - Che si trattasse  di un pezzo grosso dello spaccio di hascisc a Zingonia, lo dimostra il fatto che giovedì pomeriggio, mentre i poliziotti della Squadra mobile della questura di via Noli lo stavano arrestando nella zona di piazzale Missile per via di 34 chili e mezzo di «fumo» che aveva appena ricevuto, un gruppo di suoi connazionali ha accennato a una rivolta, tentando di impedire che le manette scattassero ai suoi polsi. Ma alla fine lo spacciatore - Mourad Zegrati, 41 anni, residente in via Grumello a Bergamo - è stato bloccato e portato in carcere, in attesa della convalida da parte del giudice delle indagini preliminari.

Tutta  l’operazione è partita grazie a una segnalazione confidenziale. La “soffiata” arrivata alla polizia parlava di un imminente arrivo di un carico di hascisc proprio al marocchino, una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Gli agenti hanno deciso di pedinare Zegrati e, per controllare i suoi spostamenti, gli uomini della Mobile hanno piazzato un gps sotto la vettura del magrebino, una Lupo Volkswagen. In questo modo gli investigatori sono riusciti a seguirne tutti i suoi movimenti.L’indagine è stata delicata anche per via dell’accortezza adottata ogni volta dallo spacciatore per i suoi giri, che gli aveva sempre permesso di sfuggire alla cattura. Giovedì il 41enne magrebino si è spostato in auto da casa sua per raggiungere un’autofficina di via Diaz, a Osio Sotto. Passano pochi minuti e sul posto arrivano altre due auto con targa francese, una Polo Volkswagen e una Citroen C4: a bordo tre cittadini marocchini residenti in Francia.

Dopo na breve sosta lo spacciatore si è allontanato per far ritorno a casa. Gli spostamenti hanno insospettito gli agenti che hanno voluto vederci chiaro parlando con il titolare dell’officina.L’uomo ha raccontato di aver visto Zegrati e i suoi amici che caricavano dei borsoni da un’auto all’altra. A quel punto si è provveduto a perquisire le due vetture con targa francese e, nel doppiofondo, sono stati trovati 100 grammi di hascisc e oltre 6mila euro in contanti, provento di attività di spaccio. Due elementi che hanno convinto gli investigatori a perquisire la casa di Zegrati, dove hanno trovato due borsoni che contenevano i panetti di hascisc contrassegnati con la sigla Roka, pari a 34 chili e mezzo.