Caso Yara, Bossetti pronto al secondo round: ricorso per la libertà

Ancora un assalto. Questa volta in Cassazione. Entro domani i difensori di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio, depositeranno il ricorso contro l’ordinanza con cui, poco più di una settimana fa, il Tribunale del Riesame di Brescia ha negato la scarcerazione al loro assistito di Gabriele Moroni

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo, 29 ottobre 2014 - Ancora un assalto. Questa volta in Cassazione. Entro domani i difensori di Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio, depositeranno il ricorso contro l’ordinanza con cui, poco più di una settimana fa, il Tribunale del Riesame di Brescia ha negato la scarcerazione al loro assistito. La Suprema Corte avrà 30 giorni di tempo per decidere. Ricorso in diritto fondato su due punti. Nel mirino della difesa, ancora una volta, le indagini del Ris di Parma che hanno identificato il dna di «Ignoto 1 (poi risultato perfettamente sovrapponibile a quello del muratore di Mapello) sugli indumenti della vittima. Un atto irrepetibile, sostengono gli avvocati Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, è stato invece trattato come ripetibile. I legali contestano gli strumenti giuridici adottati dalla Procura di Bergamo. Si è scelto di affidare l’esame dei reperti al Ris con lo strumento della delega d’indagine, anziché disporre l’accertamento irripetibile.

Allora anche i difensori potrebbero fare analizzare quei reperti da un proprio consulente, così come il giudice del processo potrebbe nominare un perito. E se non sarà possibile effettuare le analisi perché il materiale biologico è troppo scarso, troppo degradato, per risultare utile? Conclusione del ragionamento: la prova si forma in contraddittorio, nell’incidente probatorio. Altrimenti non sarà valida al processo. Secondo punto. Vengono attaccate le motivazioni con cui il Riesame bresciano ribadisce la necessità delle esigenze cautelari. Motivazioni che la difesa giudica generiche, non calate nel caso specifico.  Ieri Massimo Bossetti ha compiuto 44 anni nel carcere bergamasco di via Gleno. In mattinata ha ricevuto la visita della moglie e dei tre figli che sono rimasti con lui per circa un’ora. gabriele.moroni@ilgiorno.net