Yara, Marita difende Bossetti: «Il mio Massi è innocente. Non avrebbe retto a tanto»

La moglie di Bossetti, Marita Comi, risponde a Luca Telese a "Matrix". "Sono sicura che quel giorno non abbiamo cenato senza di lui" di Gabriele Moroni

A sinistra, Massimo Bossetti, a destra, la moglie Marita Comi

A sinistra, Massimo Bossetti, a destra, la moglie Marita Comi

Brembate Sopra (Bergamo), 29 marzo 2015 - «Conoscendo il suo carattere, penso che sarebbe crollato al primo interrogatorio. Avrebbe ceduto anche di fronte a me. Io l’ho incalzato». Marita Comi torna a «Matrix» e rispondendo alle domande di Luca Telese riprova a difendere il marito Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio. La sera di quel 26 novemenre 2010, quando Yara scomparve: «La nostra è una vita abitudinaria. Sono sicura che non abbiamo cenato senza di lui. Non ricordo l’orario, però sono sicura che era a casa».

Marita nega di essere l’elemento dominante della coppia, non le interessano i riferimenti a possibili turbe del marito da adolescente, spiega le «balle» raccontate da Massimo, come quella di avere un tumore: «Erano riferite al lavoro e non avevano nulla a che vedere con il delitto. È vero, ha esagerato, ma lo faceva per avere giornate libere e poter fare altri lavori». Ester Arzuffi, la suocera, continua a smentire la relazione con l’autista Guerinoni: «Alla signora Ester ho sempre dato il beneficio del dubbio, fino a quando non abbiamo fatto gli esami nostri, privati. Ha mentito. Non capiamo, io, Massi, perché si ostini a negare. Massimo continua a essere legatissimo a sua madre».