Yara, riapre la casa di Bossetti. Ma nella villetta c'è solo la suocera

Mapello, lo sfogo della donna: "Andate via, ci sentiamo assediati" di Michele Andreucci

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Mapello (Bergamo), 29 luglio 2014 - Per oltre un mese è stata descritta come la casa dove abitava il presunto assassino di Yara Gambirasio. Ieri, dopo più di 30 giorni di chiusura, ha riaperto i battenti l’abitazione di via Piana di Sopra, a Mapello, di proprietà di Massimo Bossetti, l’artigiano edile in carcere dal 16 giugno con l’accusa di essere l’assassino della 13enne di Brembate di Sopra.

È stata la suocera dell’uomo, la madre di sua moglie Marita Comi, a riaprire la villetta gialla per cercare di tornare, nonostante tutto quello che è accaduto, ad una parvenza di normalità. La donna, che aveva con sé anche i due cani della famiglia Bossetti, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione ed è rimasta barricata in casa. Nascosta dalle griglie della finestra, si è limitata a dire di lasciare in pace lei e la sua famiglia. «Ci sentiamo assediati — ha detto — non ne possiamo più di tutta questa attenzione, vogliamo essere lasciati in pace».Da quello che si è saputo almeno per ora la moglie e i figli di Bossetti non hanno intenzione di tornare a vivere nella villetta. Nei giorni scorsi, l’abitazione era stata passata al setaccio, per la terza volta dal 16 giugno, da polizia e carabinieri, alla caccia di indizi utili alle indagini. Gli investigatori avevano portato via documenti contabili della ditta individuale di carpenteria «Bossetti Massimo» (preventivi e fatture inerenti all’attività edile dell’indagato), per cercare di ricostruire ogni minimo movimento di Bossetti prima e dopo l’omicidio e nel periodo del ritrovamento del corpo di Yara. Dopodiché il pm Letizia Ruggeri, accogliendo l’istanza dei legali dell’artigiano edile, gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni, aveva dato il via libera per il dissequestro dell’immobile. «Massimo Bossetti è cosciente che le accuse a suo carico sono gravi — sottolinea l’avvocato Gazzetti — e che la tempistica dell’indagine non sarà breve, ma si mostra comunque sereno e mi ha ripetuto che non teme l’esito delle perquisizioni nella sua abitazione perchè non ha nulla da nascondere»

Bossetti è anche pronto a ricevere in carcere la visita dei genitori, la madre Ester Arzuffi e il padre anagrafico Giovanni Bossetti, visita che potrebbe avvenire già nel corso di questa settimana.

di Michele Andreucci