Yara, la difesa torna alla carica "Scordati dalla Procura elementi utili a Bossetti"

La procura, nella sua richiesta al gip di ordinanza di custodia in carcere per Massimo Giuseppe Bossetti, ha evidenziato solo gli elementi accusatori, non ha preso in considerazione quelli che invece avrebbero potuto favorire il muratore di Mapello, in carcere a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Un’affermazione forte, quella contenuta nell’istanza (respinta) con cui i difensori Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni chiedevano la scarcerazione del loro assistito di Gabriele Moroni e Rocco Sarubbi

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo, 17 settembre 2014 - La procura, nella sua richiesta al gip di ordinanza di custodia in carcere per Massimo Giuseppe Bossetti, ha evidenziato solo gli elementi accusatori, non ha preso in considerazione quelli che invece avrebbero potuto favorire il muratore di Mapello, in carcere a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Un’affermazione forte, quella contenuta nell’istanza (respinta) con cui i difensori Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni chiedevano la scarcerazione del loro assistito. Il fatto che sia stato trovato il suo Dna sugli indumenti di Yara non fa fa necessariamente di Bossetti un killer. Come è possibile — si chiede la difesa — che la traccia biologica impressa su Yara sia sopravvissuta, come quantità e stato di conservazione, quando il corpo è rimasto esposto alle intemperie per tre mesi?

Gli altri elementi. Su Yara sono state rintracciate polveri di calce, ma non ne è stata definita l’esatta tipologia.Bossetti vive e lavora nella zona teatro dei fatti. Non può essere considerata a suo carico la circostanza che la sera del 26 novembre del 2010, rispettivamente alle 17.45 e alle 18.49, il suo telefonino e quello di Yara aggancino la stessa cellla a Mapello. Anzi, secondo la relazione della Vodafone, il vecchio cellulare LG di Yara lancia un segnale ancora alle 18.55, compatibile con via Morlotti a Brembate di Sopra, la strada che la ragazzina percorreva tornare a casa dalla palestra.Natan, uno dei fratellini di Yara, riferisce che la sorella era impaurita da un uomo alla guida di un’auto lunga, grigia (Bossetti possiede una Volvo V40). Il grigio è il colore prevalente per le automobili in Italia. 

 

 

 

 

 

 

 

«Nessun attacco - dice l’avvocato Gazzetti - alla Procura. Solo un rilievo uscito dalla lettura critica dell’ordinanza». «Massimo rispetto - aggiunge Salvagni - per il notevole lavoro fatto dalla Procura».