Caso Yara, scintille in aula tra il pm e il genetista sul Dna

Si è saputo che nell’estate 2014 la famiglia Bossetti, per vederci chiaro, aveva commissionato privatamente un’indagine all’Università di Torino perché verificasse la paternità di Giovanni Bossetti verso l’imputato

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Bergamo, 12 febbraio 2016 - Nuova udienza del processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti, indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio. In programma, nella 27/ma udienza, il controesame del pm Letizia Ruggeri a Marzio Capra, consulente e genetista della difesa.  L'udienza di oggi giunge nove giorni dopo l'esame del genetista consulente della difesa Marzio Capra, rinviato ad oggi per dare il tempo agli stenografi di trascrivere la lunga esposizione dell'esperto forense del 3 febbraio scorso e consentire all'accusa di preparare, sulla base di un testo scritto, un adeguato controesame, iniziato stamane dopo quello di Sarah Gino. 

Il medico legale esperto in Genetica forense e pure lei consulente della difesa, Sarah Gino,  ha sottolineato come sotto la felpa di Yara ci fossero formazioni pilifere che non potevano essere state trasportate successivamente e ci fossero 11 profili genetici tutti significativi.  Non essendo possibile "datare" il Dna, se vengono rinvenuti sul corpo della vittima "11 profili, dal punto di vista tecnico, non sotto il profilo investigativo, hanno la stessa importanza, cioè la stessa valenza tecnica - ha aggiunto la genetista - Spetterà poi agli inquirenti fare le migliori valutazioni". Si è intanto saputo che nell’estate 2014 la famiglia Bossetti, per vederci chiaro, aveva commissionato privatamente un’indagine all’Università di Torino perché verificasse la paternità di Giovanni Bossetti verso l’imputato e si è avuta la conferma che Massimo Bossetti non è figlio naturale di colui che era considerato suo padre.

Venuto il turno di Capra, sono state scintille, un muro contro muro, con il pm Ruggeri. Tanto che il genetista della difesa, quasi urlando, ha protestato con il pm dicendo non doveva permettersi di mettere in dubbio le sue capacità professionali perché lui ha pieno titolo per studiare il Dna. Capra ha criticato il lavoro dei Ris proprio sul Dna e ha sollevato la questione dei due profili genetici, denominati Donna1 e Uomo2, rintracciati sui guanti di Yara. Il genetista non ha capito perché non si è indagato di più su questi due profili , visto che - almeno secondo lui - non c’è traccia di comparazioni nelle 60 mila pagine dell’inchiesta.  La tensione è rimasta alta e Capra, parlando della relazione dei Ris, ha sottolineato di non spiegarsi come la traccia dal quale è stato estrapolato il Dna di Ignoto1 è stata definita ottima e come invece sia stato impossibile individuare a che sostanza sia riconducibile. E ha espresso anche dubbi su come si sia arrivati alla traccia di Ignoto1.

ha collaborato GABRIELE MORONI