Litiga per il volume dello stereo e brucia il capanno del vicino

Telgate, sfiorata la rissa a colpi di sasso e roncola di Michele Andreucci

Carabinieri in azione (foto archivio)

Carabinieri in azione (foto archivio)

Telgate (Bergamo), 1 agosto 2014 - Ha rischiato di trasformarsi in tragedia una normale lite tra vicini di casa scoppiata per il volume troppo alto dell’impianto stereo. Un sardo di 48 anni, originario di Selargius, ma da anni residente a Telgate, attualmente disoccupato, dopo essere stato colpito da una pietra, ha dato fuoco ad un capanno per gli attrezzi e ha cercato di introdursi nella casa del suo vicino impugnando una roncola. Per fortuna sono intervenuti altri residenti, tra cui l’ex fidanzata dell’uomo, che sono riusciti a calmarlo fino all’arrivo dei carabinieri. L’episodio è accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì, intorno alle 18,30, in via Scirea, a Telgate. Il 48enne ha iniziato a discutere animatamente con la moglie del suo vicino di casa, che l’accusava di tenere la musica troppo alta. 

Il marito della donna è uscito dalla sua abitazione per dare manforte alla coniuge e all’improvviso, al culmine della rabbia, ha preso un sasso e l’ha scagliato contro il sardo, colpendolo alla testa. Il 48enne è allora entrato nella sua abitazione e ne è uscito armato con una roncola e con un panno che aveva incendiato e che ha buttato all’interno di un capannone per gli attrezzi di proprietà del rivale. Quindi è entrato nel giardino di casa del vicino e ha cercato di entrare nell’abitazione, colpendo con la roncola le finestre e la porta e distruggendo tutto quello che ha trovato sulla sua strada. L’incendio è stato spento grazie al pronto intervento di altri residenti della via, che hanno domato le fiamme con dei grandi secchi pieni di acqua. Il sardo è stato invece calmato dalla sua ex fidanzata, accorsa sul posto non appena saputo quello che stava succedendo. «Mi sono difeso — ha detto ieri l’uomo al giudice Ilaria Sanesi, nel corso del processo per direttissima —: il mio vicino, infatti, mi ha lanciato contro una grossa pietra». Il dibattimento è stato rinviato al 6 ottobre prossimo. Nell’attesa il 48enne è stato rimesso in libertà.