Volontarie rapite in Siria, stampa araba: "Greta e Vanessa sono in buona salute"

Secondo il quotidiano panarabo pubblicato a Londra, Quds al Arabi, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo potrebbero essere presto rilasciate. Il Guardian riporta invece tutt'altro: "Due italiane sono nelle mani dei miliziani dell'Isis". "L’impegno della Farnesina per una soluzione positiva della vicenda è massimo"

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (foto da Facebook)

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (foto da Facebook)

Gavirate, 21 agosto 2014 – Ansia e speranza si mescolano in attesa del ritorno di Greta Ramelli a Gavirate e Vanessa Marzullo a Brembate: le due volontarie italiane “sono in buona salute”, secondo il quotidiano panarabo al Quds al Arabi, pubblicato a Londra. Il giornale cita una fonte del gruppo di ribelli islamici Ahrar ash Sham che ha annunciato la cattura di uno dei rapitori. Secondo la fonte, le due volontarie "potrebbero essere rilasciate nelle prossime ore". Nell'edizione cartacea del giornale di mercoledì la fonte sostiene che il gruppo di ribelli islamici ha catturato uno dei rapitori di Vanessa e Greta, il quale avrebbe confessato che "stava trattando con le autorita' italiane per raggiungere un accordo su un riscatto". La fonte precisa che uno dei rapitori, "membro di una brigata dell'opposizione siriana" e dunque non dello Stato islamico (Isis), e' stato catturato nei pressi di Sarmada, localita' a ridosso del confine con la Turchia nella regione di Idlib. La fonte citata dal quotidiano al Quds al Arabi e' identificata come "un membro della sicurezza di Ahrar ash Sham", operativa anche nella regione nord-occidentale di Idlib.

Di tutt'altro segno, ma anche meno circostanzianta, è l'indiscrezione riportata dal Guardian. L'edizione online del giornale riferisce che "due donne italiane, una danese e una giapponese catturate alla periferia di Aleppo di recente" sono finite nelle mani dei miliziani islamisti del Califfato insieme ad altgri 16 ostaggi che sono state trasferite a Raqqa, roccaforte dell'Is nel nord della Siria. Secondo quanto scrive Martin Chulov, che comunque non fa nomi, il destino degli ostaggi non sarà quello di Foley, il giornalista americano giustiziato dai guerriglieri. Le volontarie di Gavirate e Brembate sono state rapite il primo agosto mentre si trovavano nel villaggio siriano di El Ismo, nei pressi della città di Idlib a 60 chilometri da Aleppo, luogo del sequestro di Steven Sotloff, l'altro reporter in mano all’Isis. L'ultima volta sono state avvistate a al Abizmo, localita' a 15 km est da Sarmada e 40 km ovest da Aleppo. A queste voci, si aggiunge la notizia girata martedì su Twitter su una possibilità di una loro imminente liberazione e della cattura dei sequestratori. Un messaggio che però purtroppo non ha trovato conferme: nessun riscontro è infatti arrivato dalla Farnesina, . Le famiglie delle due ragazze sono in contatto diretto coi funzionari dell’Unità di crisi del ministero degli Esteri.

OTTIMISMO E MASSIMO IMPEGNO -  “Siamo ottimisti e speriamo di riabbracciare al piu’ presto Vanessa e la sua amica Greta, anche se l’angoscia cresce”, ha dichiarato all’Ansa Salvatore Marzullo, il padre di Vanessa. “A seguito delle notizie riportate dai media internazionali su Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, quest’oggi abbiamo avuto la garanzia dal Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova che l’impegno della Farnesina per una soluzione positiva della vicenda e’ massimo. Tuttavia, vista la delicatezza della situazione, rimane il riserbo d’obbligo sul lavoro del nostro corpo diplomatico e delle altre autorita’ che si stanno occupando del caso delle due cooperanti. Della Vedova ci ha anche rassicurato sul fatto che le famiglie delle nostre due ragazze sono in stretto contatto con l’Unitá di Crisi della Farnesina e, dunque, costantemente aggiornate. Ribadiamo la nostra vicinanza e solidarieta’ ai familiari di Greta e Vanessa, confidando nel fatto che questo incubo finira’ presto”. Lo affermano in una nota i parlamentari lombardi Lara Comi (Forza Italia) e Gianfranco Librandi (Scelta Civica).