Ragazze rapite in Siria, tre mesi senza Greta e Vanessa: il silenzio della Farnesina

Tre mesi di dramma, angoscia, dolore. Ma anche di fiducia, speranza, aspettativa. Dal 1° agosto al 1° novembre, 92 giorni senza Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due giovani volontarie rapite in Siria da un gruppo di uomini armati di Paolo Candeloro

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Ansa)

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Ansa)

Varese, 1 novembre 2014 - Tre mesi di dramma, angoscia, dolore. Ma anche di fiducia, speranza, aspettativa. Dal 1° agosto al 1° novembre, 92 giorni senza Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due giovani volontarie rapite in Siria da un gruppo di uomini armati. Le ragazze si trovavano nei pressi della città di Idlib, a sud ovest di Aleppo, impegnate in un progetto umanitario (chiamato «Horryaty», «la mia libertà» in arabo), mirato all’attivazione di corsi di primo soccorso, al rifornimento della zona di kit di emergenza e all’assicurazione di adeguate cure per pazienti che soffrono di malattie croniche.

Greta e Vanessa erano arrivate in Siria a fine luglio, ed erano ospiti del capo del Consiglio rivoluzionario del villaggio di El Ismo: sarebbero rimaste nel Paese del Vicino Oriente ancora per pochi giorni, ma purtroppo il loro «soggiorno» si è drammaticamente dilatato. Tra le voci diffusesi nel corso delle settimane, anche quelle che facevano riferimento a un coinvolgimento dell’Isis: nulla di tutto questo, stando alle pronte dichiarazioni di smentita provenienti dalla Farnesina, alle cui richieste di massimo riserbo si sono accodati in primis i genitori della giovane gaviratese. Alessandro e Antonella, mamma e papà di Greta, si sono rinchiusi nel silenzio della loro abitazione di via Amendola, mentre il paesino in riva al lago di Varese ha dimostrato grande sensibilità e affetto nei confronti di familiari e amici della ragazza.

Un affetto discreto, che ha portato il Comune a decidere di non organizzare alcuna iniziativa comunitaria se non espressamente richiesta dalla famiglia, mentre nella parrocchia di San Giovanni - dove alcuni giorni fa si è tenuto un incontro con padre Damiano, missionario in Siria - la giovane studentessa universitaria è ricordata ogni domenica a messa. Nel frattempo, la regione in cui sono state viste per l’ultima volta Greta e Vanessa è stata oggetto di bombardamenti condotti dagli Stati Uniti e da cinque Paesi arabi con l’obiettivo di frenare l’avanzata dello Stato islamico, mentre un reportage del «New York Times» sugli orrori inflitti dai jihadisti dell’Isis ai loro prigionieri non ha fatto cenno alle due giovani volontarie. Che fine hanno fatto? Chi le ha rapite? E dove si trovano ora? Domande che da tre mesi non trovano risposta. E intanto a Gavirate si continua a sperare.