Ammanchi milionari: Morandi in aula, udienza rinviata ad ottobre per un cavillo giudizioario

L'ex sindaco di Valbondione e ex direttore del settore Private Banking della filiale di Fiorano al Serio della banca Intesa Sanpaolo è accusato di truffa aggravata ai danni di alcuni correntisti dell'istituto di credito, furto e falso in scrittura privata.

A sinistra Benvenuto Morandi, con lui l’avvocato Capelli

A sinistra Benvenuto Morandi, con lui l’avvocato Capelli

Bergamo, 27 maggio 2015 - E' slittato al 21 ottobre prossimo il processo contro Benvenuto Morandi, l'ex sindaco di Valbondione e ex direttore del settore Private Banking della filiale di Fiorano al Serio della banca Intesa Sanpaolo. La prima udienza del dibattimento che lo vede imputato, a due anni dalla prima denuncia, di truffa aggravata ai danni di alcuni correntisti dell'istituto di credito, furto e falso in scrittura privata si è conclusa con un nulla di fatto per alcune mancate notifiche da parte della Procura.

Il giudice Vito Di Vita ha decretato la nullità del decreto di citazione a giudizio per quanto riguarda uno dei capi di imputazione, quello sulle presunte truffe ai danni dei risparmiatori della Valle Seriana: nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, infatti, si richiamerebbe per questo capo di imputazione a un allegato, che però non è mai stato notificato. L'altro cavillo burocratico che ha portato al rinvio dell'udienza riguarda invece un problema di errata notifica a due delle parti offese, due risparmiatori coinvolti nei presunti falsi conteggi. Morandi era presente in aula, a fianco dei suoi legali, gli avvocati Angelo Capelli e Marialaura Andreucci, ma ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Benvenuto Morandi deve rispondere dei presunti ammanchi milionari circa 10 milioni di euro - dai conti correnti di  Gianfranco Gamba (uno dei più facoltosi clienti della banca), e dei familiari di quest'ultimo e per le presunte false rendicontazioni che sarebbero state propinate a diverse decina di altri clienti.