Atalanta, 18 mesi di sorveglianza per capo ultrà 'Bocia'

Claudio Galimberti non potrà uscire di casa dalle 22 alle 10, non potrà frequentare pregiudicati e dovrà svolgere un lavoro regolare

Il leader della curva atalantina Claudio Galimberti, detto ‘Bocia’

Il leader della curva atalantina Claudio Galimberti, detto ‘Bocia’

Bergamo, 13 febbraio 2016 -  Un anno e sei mesi di sorveglianza speciale: ecco la pena inflitta oggi a Claudio Galimberti, detto 'Bocia', 42 anni, leader degli ultrà dell'Atalanta, dal giudice Vito Di Vita e notificata stamattina all'interessato. Il pm Laura Cocucci aveva chiesto 3 anni, con obbligo di soggiorno a Bergamo: l'obbligo non è stato disposto dal giudice, che ha deciso che il Bocia per 18 mesi non potrà invece uscire di casa dalle 22 alle 10, non potrà frequentare pregiudicati e dovrà svolgere un lavoro regolare.

Sono due le denunce che avevano indotto la questura a chiedere la sorveglianza speciale. L'8 ottobre scorso il capo ultrà avrebbe preso a schiaffi un giovane che lo aveva rimproverato, dopo averlo sorpreso a imbrattare un muro di Bergamo con la scritta 'Digos infamì. E la sera del 5 settembre 2015, fresco di notifica di un nuovo Daspo quinquennale, mentre al Comunale l'Atalanta giocava per il trofeo Bortolotti si presentò in questura spalleggiato da un centinaio di ultrà. A quanto pare non ci fu solo un sit-in di protesta: si è appreso infatti che Galimberti sarebbe entrato in questura arrabbiatissimo, minacciando e insultando il dirigente della Digos. Comportamento che gli era costato una denuncia per minacce aggravate e oltraggio a pubblico ufficiale. Denunce seguite al l'avviso orale che nel mese di giugno aveva ricevuto dal questore Girolamo Fabiano.