Lunedì 29 Aprile 2024

Giovane indiano indossa il turbante in campo: l'arbitro non lo fa giocare

Il responsabile ufficio gare della federazione italiana basket: "L’arbitro formalmente ha ragione, però il regolamento andrebbe interpretato con buon senso e sensibilità. Lo sport deve includere, non escludere"

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Bergamo, 19 gennaio 2015 - Un giovane indiano è stato allontanato dal parquet, durante una partita di basket del campionato giovanile bergamasco sabato scorso perché indossava il turbante sikh«L’arbitro formalmente ha ragione, però il regolamento andrebbe interpretato con buon senso e sensibilità. Lo sport deve includere, non escludere», ha dichiarato al riguardo Germano Foglieni, responsabile ufficio gare della federazione italiana basket per le province di Bergamo, Lecco e Sondrio. «La Fiba ha proibito tutti i copricapi più spessi di 5 cm l’estate scorsa - sottolinea Foglieni - ma poi ha anche emesso una circolare per invitare alla tolleranza nelle categorie non professionistiche e giovanili. E infatti il ragazzo finora ha sempre giocato, non ci sono mai stati problemi. Sabato però ha trovato un arbitro molto attento ai cavilli, diciamo così. Purtroppo la sensibilità non è un principio codificabile». 

A metà gara il Villongo, la squadra del ragazzo, ha deciso di abbandonare il campo per protesta e l’arbitro ora potrebbe chiedere la sconfitta a tavolino (peraltro il Villongo stava già perdendo). Va detto che anche gli avversari del Presezzo hanno solidarizzato, tanto che la partita è poi continuata in modo amichevole - con il ragazzo in campo - una volta che l’arbitro se ne era andato. «Aspetteremo il referto e lo invieremo al giudice sportivo - conclude Foglieni - che speriamo decida con il buonsenso che è mancato in precedenza». La Fip di  Bergamo, già sabato sera, aveva espresso a entrambe le squadre il rammarico per l’accaduto. 

Critico con la decisione dell'arbitro anche Riccardo Paris responsabile del settore giovanile del Villongo: "Il nostro giocatore scende in campo con il turbante da cinque anni e nessuno aveva mai avuto da ridire. Non era mai successo prima e speriamo che non succeda più - ha commentati - Ho girato all'arbitro un articolo in cui si spiega che la Fiba ha autorizzato l'uso di copricapi religiosi tra dilettanti e giovani, proprio per incentivare il basket. Poi gli ho anche scritto che è bene distinguere tra professionisti superpagati e giovani che pagano per giocare. Il regolamento va interpretato con intelligenza, altrimenti si rischia di rovinare lo sport".