Treviglio, boom di casi di evasione dagli arresti domiciliari

Treviglio, 19 persone libere di delinquere. È allarme di MICHELE ANDREUCCI

CONTROLLI Nonostante il gran lavoro delle forze dell’ordine spesso  la custodia in casa viene aggirata grazie a tanti stratagemmi che consentono  di usufruire  della libertà personale

CONTROLLI Nonostante il gran lavoro delle forze dell’ordine spesso la custodia in casa viene aggirata grazie a tanti stratagemmi che consentono di usufruire della libertà personale

Bergamo, 8 febbraio 2016 - C'è chi  ha commesso furti in bar e negozi, chi all’interno di abitazioni. Altri, ma è la minoranza, si sono resi responsabili di truffe, soprattutto ai danni di persone anziane, o di borseggi. Sono diciannove a Treviglio, capitale della Bassa Bergamasca, i malviventi sottoposti agli arresti domiciliari che, infischiandosene della misura cautelare che grava su di loro, «evadono» per commettere altri reati. Un numero considerevole, che sta creando un certo allarme tra la popolazione.

Stando ai registri del locale commissariato di polizia, diretto dal vicequestore Angelo Lino Murtas, all’inizio della scorsa settimana le persone sottoposte ai domiciliari e alla detenzione domiciliare, che di norma segue la sentenza di condanna, erano 12; sei, invece, quelle sottoposte all’obbligo di dimora (la permanenza nel proprio domicilio) in orari specifici, dalle 23 alle 7 del mattino; e uno sottoposto all’obbligo di firma giornaliera in commissariato. Si tratta di un manipolo di criminali, provenienti quasi tutti dall’Europa dell’est, in particolare dall’Albania, accomunati da una lunga fedina penale per reati contro il patrimonio, che per la legislazione italiana sono considerati «minori» e dunque punibili con pene al di sotto dei tre anni che consentono di ottenere benefici e sgravi. Di detenzione in carcere, insomma, questi professionisti del furto in appartamento non fanno che pochi giorni, se non qualche ora, per poi tornare al proprio domicilio, liberi di fare la spola fra casa e «lavoro». L’ultimo episodio in ordine di tempo è quello che ha come protagonista una 37enne croata, arrestata due volte nell’ultimo mese e con una lunga lista di precedenti per furto in appartamento.

Dopo  il furto commesso alla vigilia di Capodanno in una casa di via Correggio, dove aveva scassinato la porta con dei cacciaviti approfittando dell’assenza dei padroni di casa che si trovavano a messa, la donna era stata catturata dagli agenti. Dai successivi accertamenti era risultato che la nomade nei precedenti arresti aveva fornito ben 13 diverse identità. Anche in quel caso, però, la donna aveva trascorso in cella solo un paio di giorni, poi era stata sottoposta all’obbligo di firma. Misura puntualmente violata pochi giorni dopo, quando gli agenti del commissariato, non vedendola arrivare, si erano recati al suo domicilio, senza trovarla. Da ulteriori indagini era così emerso che nel frattempo la 37enne era stata arrestata a Milano in seguito ad un furto in appartamento, ma di nuovo era stata scarcerata. Il 2 febbraio, finalmente, la ladra è finita dietro le sbarre.

di MICHELE ANDREUCCI