Le suore di Maria Bambina dopo 177 anni di servizio lasciano la città di Treviglio

Domani una messa per salutare le ultime religiose di Amanzio Possenti

Un gruppo di suore

Un gruppo di suore

Treviglio (Bergamo), 5 luglio 2015 - Di qualsiasi credo o convinzione religiosa siano, i trevigliesi sono tutti profondamente dispiaciuti che domani, lunedì 6 luglio, si concluda la storica presenza in città delle Suore di Maria Bambina, dopo 177 anni di intensa attività svolta soprattutto nel settore scolastico e formativo. Le ultime religiose lasceranno il Collegio degli Angeli – dove le prime loro colleghe si erano insediate nel 1838 - per raggiungere altre sedi della congregazione: se ne vanno dopo avere ceduto parte della proprietà agli Istituti Educativi di Bergamo, che hanno voluto garantire la continuità di un’istituzione cara alla cittadinanza.

Per salutare le ultime suore presenti nel Collegio, ma soprattutto per ringraziarle, domani alle 20,30 si terrà una solenne concelebrazione nella cappella del Collegio: «Tutti sono invitati a partecipare – dice monsignor Giovanni Buga, decano e prevosto della Comunità Pastorale di Treviglio – per mostrare la stima, la riconoscenza e la gratitudine per i lunghi anni di servizio svolto dalle religiose». Delle 9 consorelle rimaste una sola sarà ancora attiva in città, pur andando a risiedere altrove: si tratta di suor Anna Maria Sangalli, che tutti i trevigliesi conoscono ed apprezzano perchè è attiva in ospedale da 18 anni: «Continuerò a lavorare all’ospedale - dice - con la dedizione di sempre spostandomi ogni giorno da Osio Sotto, mia nuova sede, a Treviglio, per essere vicina ai tanti malati che hanno bisogno della presenza di una religiosa».

Che Treviglio divenga più “povera’’ dopo la partenza delle Suore di Maria Bambina, o della Carità (congregazione fondata a Lovere dalle Sante Gerosa e Capitanio) lo afferma l’ex sindaco Luigi Minuti, che ha tracciato nell’occasione una storia dettagliata dell’arrivo delle religiose a Treviglio oltre un secolo e mezzo fa. Fu l’abate Giacomo Correggio, già rettore del Collegio Borromeo di Pavia, che tornando a Treviglio nel 1835 e constatando le terribili conseguenze del colera, decise di acquistare un’area lungo la strada che allora conduceva a Bergamo: intendeva realizzarvi un orfanotrofio femminile e un convitto. Toccò così alle suore provenienti da Lovere prendere possesso di quell’edificio, che diventerà il Collegio degli Angeli. Con il passare degli anni, dalle prime due suore si passò a decine di religiose e all’introduzione dei corsi di studio, dalle elementari alle medie, sino all’attuale liceo di scienze umane e scuola magistrale (riservato a lungo solo alle femmine, negli ultimi anni il Collegio aveva accolto anche maschi). Ora, a causa del declino delle vocazioni, le religiose se ne vanno. Ma la scuola, grazie agli Istituti Educativi, non chiuderà.