Stezzano, il sindaco passa dalle parole ai fatti: "Poco personale, chiudo gli uffici"

Dal 2010 ad oggi il personale del Comune di Stezzano conta nove unità in meno, fatto che influisce in modo negativo sull’organizzazione del lavoro dei servizi amministrativi e degli uffici

Il sindaco di Stezzano Elena Poma (De Pascale)

Il sindaco di Stezzano Elena Poma (De Pascale)

Stezzano, 31 luglio 2016 - Il 21 maggio scorso aveva consegnato una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita alla Freni Brembo, per spiegargli la drammatica situazione in cui si dibatte il Comune di Stezzano, centro dell’hinterland bergamasco che conta oltre 13mila abitanti, alle prese da tempo con una cronica mancanza di personale. Poi aveva avvertito: «Meno persone? Chiuderemo gli uffici». Adesso Elena Poma, da sette anni sindaco leghista di Stezzano, è passata dalle parole ai fatti e ha preso una decisione drastica, che non avrebbe mai voluto prendere, soprattutto perchè si ripercuote sui cittadini. Con un decreto datato 27 luglio, quindi pochissimi giorni fa, il primo cittadino ha deciso una riduzione dell’orario di ricevimento al pubblico da parte degli uffici comunali, che resteranno chiusi il mercoledì (prima ricevevano dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13. Gli orari pomeridiani invece rimarranno invariati). L’assistente sociale, invece, che normalmente riceveva il lunedì, dalle 10 alle 13, ora sarà disponibile solo su appuntamento.

Una giornata in meno per i cittadini quindi per recarsi in municipio e un servizio come quello dell’assistente sociale che cambia, in maniera radicale, il suo modo di rapportarsi con i cittadini, o se volete di riceverli, tra l’altro in un settore molto delicato come quello dei servizi sociali, dove spesso e volentieri si devono fare i conti con richieste pressanti e vere e proprie emergenze. Dal 2010 ad oggi il personale del Comune di Stezzano conta nove unità in meno, fatto che influisce in modo negativo sull’organizzazione del lavoro dei servizi amministrativi e degli uffici. «Il provvedimento di riduzione degli orari - sottolinea Elena Poma - si è reso quindi necessario, dato che la normativa che disciplina la capacità per le assunzioni di dipendenti degli enti locali non consente di poter programmare le assunzioni necessarie per dare risposte adeguate alla cittadinanza. Chiudere gli uffici non è stata una scelta della mia amministrazione, ma una strada obbligata, imposta dalle leggi nazionale dalle quali io per prima prendo le distanze. I tagli lineari, siamo stanchi di dirlo e lo dicevano anche molti degli attuali ministri quando erano sindaci – sottolinea Elena Poma – non risolvono i problemi del nostro Paese e a subirne le conseguenze spesso e volentieri sono proprio gli enti locali, cioè le istituzioni più vicine ai cittadini». Sulla vicenda era intervenuto anche il senatore bergamasco della Lega Nord, Giacomo Stucchi, che aveva inviato una interrogazione scritta al presidente del Consiglio chiedendo al governo conto della situazione. Evidentemente non sono arrivate rassicurazioni in merito e Elena poma è passata alle vie di fatto.