Mercoledì 24 Aprile 2024

Insulta bancario: «È un ladro». Ipotesi stalking

Anziano convinto che dal suo conto siano spariti 100mila euro, aveva messo in atto un killeraggio psicologico. Si appostava all'esterno della filiale e diceva ai cliente: "Non andate lì dentro". Rinviato a giudizio di Rocco Sarubbi

Soldi (Ansa)

Soldi (Ansa)

Villongo, 18 dicembre 2014 - In questa storia di stalking non c’è nessun amore infedele o tormentato sullo sfondo. Questa volta non è una questione di gelosia, ma di soldi, pare centomila euro, che sarebbero spariti da un conto corrente bancario. E’ quanto sostiene un pensionato di 78 anni, residente a Sarnico, G. P.B. fisioterapista, titolare del conto corente bancario al centro della diatriba e rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Bergamo, Ciro Iacomino, per stalking.

La vittima della persecuzione è un impiegato di banca: A.V., responsabile del reparto Investimenti della filiale di Villongo dell’istituto Intesa San Paolo, a cui l’anziano si sarebbe rivolto un paio di anni fa per chiedere consigli su come far aumentare i suoi risparmi. Da quel momento per il dipendente della banca è iniziato un vero e proprio calvario, fatto di minacce verbali da parte del 78enne, dopo che lo stesso aveva riscontrato, a suo dire, ammanchi dal conto, pari a centomila euro. Una cifra notevole, considerati i tempi attuali. Il pensionato, sempre più convinto che quell’impiegato avesse fatto sparire i suoi risparmi, ha deciso di vendicarsi mettendo in pratica un killeraggio psicologico per screditarlo.

E’ capitato, infatti, che il 78enne si appostasse all’esterno della banca e fermasse i clienti che volevano entrare: «Non andate li dentro – diceva loro – perchè sono dei ladri». E lo stesso ha fatto anche con le persone che volevano effettuare un prelievo bancomat. Inoltre insultava direttamente l’impiegato. La storia è andata avanti così fino all’aprile del 2014, quando l’impiegato, stanco degli insulti e del comportamento dell’ex cliente, ha deciso di sporgere denuncia nei confronti del pensionato. Quest’ultimo, arrestato una prima volta, è finito ai domiciliari con il divieto di avvicinarsi alla banca, provvedimento che non ha però rispettato. Perciò si è arrivati al suo rinvio a giudizio per stalking da parte del gup.

E ciò nonostante una perizia psichiatrica chiesta dalla difesa (il legale del 78enne è l’avvocato Fabio Belotti) e svolta dal professor Massimo Biza, sia giunta alla conclusione che l’uomo non è in grado di intendere e volere. Ma la battaglia andrà avanti, tant’è che l’avvocato del pensionato ha già disposto delle ulteriori indagini difensive rispetto ai presunti ammanchi, per una successiva denuncia-querela. Sulla delicata vicenda è intervenuto l’istituto Intesa Sanpaolo con una nota: «Come già espresso in sede legale – vi si legge – , ribadiamo che non sussistono errori o mancanze di Intesa Sanpaolo relativamente alla questione. Pertanto, confermiamo la totale correttezza dell’operato della filiale e del collega vittima di questa infondata e sgradevole vicenda».