Romano, perseguita l'ex compagna: seconda condanna in pochi mesi

Il 45enne aveva raggiunto l'ex compagna nel bar dove lei lavorava, cominciando nuovamente a minacciarla e insultarla, arrivando a lanciarle contro una bottglia di vetro M.A.

Stalking (foto di archivio)

Stalking (foto di archivio)

Romano, 11 febbraio 2016 -  Il 22 ottobre scorso era stato condannato a 1 anno e 8 mesi con il rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena finale) per stalking nei confronti della sua ex compagna e per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina l'uomo, Eugenio Pazzia, 45 anni, attualmente detenuto nel carcere cittadino di via Gleno, ha invece rimediato un'altra condanna a 1 anno e 6 mesi per lesioni ai danni della donna: gli episodi contestati erano precedenti a quelli giudicati a ottobre, quando Pazzia e la compagna vivevano ancora insieme.

Pazzia, difeso dall'avvocato Fausto Micheli, era finito in manette l'estate scorsa, arrestato in flagranza dopo che la sua ex fidanzata, già lo aveva denunciata a piede libero cinque volte. Lei, infatti, dopo averlo lasciato, era stata più volte minacciata e perseguitata - causa gelosia - prima verbalmente e poi, in un secondo momento, sfruttando la chat di Whatsapp: ben 241 i messaggi finiti nel faldone dell'inchiesta, oltre a una trentina di messaggi vocali in un crescendo di minacce, con frasi come "ti rompo", "ti faccio piangere", "la tua vita è finita", "ancora non hai visto niente".

Il culmine lo scorso luglio, quando il 45enne aveva raggiunto l'ex compagna nel bar dove lei lavorava, cominciando nuovamente a minacciarla e insultarla, arrivando a lanciarle contro una bottglia di vetro, fortunatamente senza colpirla, e a gridarle che l'avrebbe costretta su una sedia a rotelle. Poi aveva aggredito i carabinieri che erano intervenuti per riportare la calma.