Gomez, per lui l’Atalanta è Mondiale

Verso Russia 2018, il Papu a Bergamo è diventato grande, scontata la maglia della Selección

Alejandro Gomez in azione. Gasperini lo ha detto più volte: «Riuscire a far andare il Papu al Mondiale con l’Argentina, considerando la concorrenza che ha, sarebbe un successo per tutti noi». Nella foto piccola il danese Cornelius

Alejandro Gomez in azione. Gasperini lo ha detto più volte: «Riuscire a far andare il Papu al Mondiale con l’Argentina, considerando la concorrenza che ha, sarebbe un successo per tutti noi». Nella foto piccola il danese Cornelius

Bergamo, 15 gennaio 2018 - Tra i tanti obiettivi dell’Atalanta, impegnata su tre fronti in questa seconda metà di stagione, c’è anche quello di essere presente al Mondiale, di essere rappresentata dal suo capitano e uomo simbolo. Alejandro Gomez, il Papu. Gian Piero Gasperini lo ha detto più volte: «Riuscire a far andare il Papu al Mondiale con l’Argentina, considerando la concorrenza incredibile che ha in quel ruolo, sarebbe un successo per tutti noi, sarebbe un risultato per tutta l’Atalanta». Tutti per uno: il Papu. Per farlo diventare il portabandiera atalantino nel Mondiale di Russia dove potrebbero essere presenti anche altri nerazzurri: Cornelius è un pilastro della Danimarca e verrà convocato, Freuler è entrato nel giro della Svizzera da pochi mesi e dovrebbe farcela. Potenzialmente potrebbero sognare una convocazione per la Russia anche l’altro argentino Palomino (se continuasse così, perché no?) e il brasiliano Toloi, che non hanno giocato mai nelle qualificazioni, mentre sembra impossibile un posto per il belga Castagne e il tedesco Gosens. È chiaro però che per il Papu sarebbe diverso.

Quando è arrivato nell’estate 2014, dopo una stagione in Ucraina e il precedente triennio a Catania, Gomez era considerato un giocatore da provinciale. E nei primi due anni a Bergamo, pur facendo bene, non aveva spiccato quel salto di qualità arrivato la scorsa stagione, con i 16 gol in campionato, gli assist e quel ruolo da trascinatore che gli ha consentito in estate di debuttare a 29 anni con la Selección, di segnare e di essere in campo nella partita da ‘dentro o fuori’ a settembre con il Peru. Oggi il Papu, alla soglia dei trent’anni, è il capitano e l’uomo simbolo di una squadra sesta in campionato, in semifinale in Coppa Italia e in corsa in Europa League. Un giocatore che ha segnato contro l’Everton e a Lione, conquistandosi una ribalta internazionale, come hanno dimostrato le voci di fantamercato rimbalzate dalla Premier League, su un’improbabile offerta da 60 milioni del Liverpool per rimpiazzare Coutinho. Un anno fa una voce simile sarebbe stata fantasia, stavolta in tanti hanno voluto verificare. Cifra troppo alta, certo, ma che i Reds potessero puntare al Papu ci stava.

L'ultima conferma del salto di qualità, anche mediatico, fatto da Gomez. Consapevole che la strada verso la Russia passa dai successi della Dea. Come lui stesso ha confermato dopo la doppia vittoria esterna con Napoli e Roma: «Prestazioni come quella di Roma mi possono aiutare anche per la Nazionale. Spero che il ct Sampaoli sia contento di come sto giocando. Voglio andare al Mondiale, con l’attacco che abbiamo non sarà facile, ma me la posso giocare».