Sovere, tenta di tagliarsi la gola e aggredisce i carabinieri: fermata

La donna è comparsa davanti al giudice per essere processata per direttissima con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il dibattimento era iniziato da pochi minuti, quando la 33enne è sbiancata e ha accusato un malore di Michele Andreucci

Carabinieri in azione (foto archivio)

Carabinieri in azione (foto archivio)

Sovere, 29 luglio 2015 - Prima ha tentato di tagliarsi la gola con un pezzo di plastica rotto all'interno della caserma dei carabinieri di Sovere, poi ha aggredito due militari (per entrambi prognosi di tre giorni), infine ieri mattina si è sentita male in tribunale, durante il processo per direttissima che la vedeva imputata di resistenza a pubblico ufficiale, ed è stata trasportata con un'ambulanza all'ospedale di Bergamo (il dibattimento riprenderà questa mattina).

E' stata una nottata movimentata, quella passata da una immigmarocchina di 33 anni, incensurata, residente a Borgo di Terzo. Tutto è iniziato intorno alle 23,30 di martedì sera a Endine. La donna era in auto con una connazionale e un amico, anch'egli di origine marocchina, quando la vettura, guidata dall'amica, è stata fermata per un controllo dai carabinieri. La conducente è risultata positiva al test del'etilometro (1,44 milligrammi, contro il limite massimo di 0,5 consentito dalla legge). Il terzetto è stato allora portato in caserma, per formalizzare la denuncia nei confronti dell'automobilista.

E qui è successo il patatrac. Mentre attendeva, in compagnia del connazionale, che l'amica espletasse le formalità di rito previste per la denuncia, la donna, visibilmente ubriaca, ha iniziato a dare in escandescenze, gridando, minacciando e alla fine aggredendo i militari: uno dei carabinieri è stato graffiato, un altro ha rimediato una distorsione al polso. Il 118 è intervenuto una prima volta alle 3: il personale sanitario è riuscito a calmare l'extracomunitaria, iniettandole una fiala di calmante, il Diazepan. Tutto sembrava finito. Invece, intorno alle 4,30, la 33enne ha ricominciato a urlare, ha rotto una canalina di plastica che ricopre ifili elettrici e con un pezzo ha cercato di tagliarsi la gola. I carabinieri sono però riusciti a strapparle l'oggetto dalle mani e a calmarla.

Ieri mattina, quindi, la donna è comparsa davanti al giudice Lucia Graziosi per essere processata per direttissima con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il dibattimento era iniziato da pochi minuti, quando la 33enne ha accusato un malore. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118: i medici l'hanno fatta sdraiare su una barella e l'hanno portata all'ospedale di Bergamo. Al giudice non è restato altro da fare che rinviare il processo a questa mattina. Sempre che la donna si sia ripresa. In caso contrario il giudice e il cancelliere dovranno celebrare il processo in una stanza d'ospedale.