Sesso, ladri, bugie e... burocrazia. Più che un thriller sembra una farsa

Femme fatale seduce un 42enne e poi tenta un colpo con due complici

Tacchi alti (Olycom)

Tacchi alti (Olycom)

Sovere, 10 luglio 2016 - Si era innamorato follemente di una entraneuse romena di 31 anni, che aveva conosciuto alcuni mesi fa in un night club di Parre, in Valle Seriana. Una relazione, con quella 31enne bionda, alta e bellissima, dal carattere all’apparenza molto dolce, che ha completamente cambiato la vita di un libero professionista di 42 anni. Da quell’incontro fatale, infatti, l’uomo ha modificato le sue abitudini e ha iniziato a corteggiare la donna con insistenza, invitandola spesso a romantiche cenette a lume di canela in alcuni dei migliori ristoranti della Bergamasca. Senza sospettare minimamente che questa «femme fatale» aveva in serbo per lui un’amara sorpresa. La romena è stata arrestata ieri mattina, insieme a due complici, tra cui il marito di 33 anni (l’altro ha invece 41 anni), entrambi di nazionalità romena e incensurati. Secondo i carabinieri di Sovere, il terzetto avrebbe architettato un furto notturno nell’abitazione del “Romeo” bergamasco. Stando a quanto accertato dai militari, venerdì sera la 31enne ha chiesto all’operaio di portarla a cena in un locale lì vicino e ha avvertito i complici che l’appartamento dell’uomo, a Sovere, era libero e che quindi potevano mettere in pratica il loro piano criminale. Il coniuge dell’entraneuse e l’amico hanno quindi raggiunto l’alloggio, sono riusciti ad entrare e hanno iniziato a forzare, con armesi da scasso, la cassaforte presente nella camera da letto.

All'improvviso, però, l’operaio ha deciso di tornare a casa con la 31enne, che non è riuscita ad avvisare i suoi complici, e ha sorpreso i ladri, che sono riusciti a fuggire a bordo di una Audi 3 con targa tedesca. Ma non è finita qui. A questo punto è entrata in azione la donna, che ha finto di accusare un malore e ha chiesto al suo innamorato di portarla a casa sua, a Clusone. L’uomo, non sospettando che dietro tutto ci fosse proprio l’entraneuse, ha acconsentito. La donna ha allora inviato un sms ai complici, dando loro il via libera per un nuovo raid nell’appartamento. Ma ancora una volta i due malviventi sono stati beccati: a sorprenderli, questa volta, è stato un vicino di casa dell’operaio, che li ha visti entrare nella casa e ha avvertito immediatamente i carabinieri di Sovere. I militari hanno raggiunto l’abitazione in pochi minuti e hanno arrestato i due romeni e l’entraneuse con l’accusa di tentato furto. A margine della vicenda c’è da registrare l’intoppo che ha avuto ieri mattina il processo per direttissima, che si sarebbe dovuto celebrare ieri mattina.

Il giudice Donatella Nava, infatti, dopo aver atteso fino alle 12,45 l’arrivo dei carabinieri con i tre arrestati, ha deciso di non celebrare il dibattimento, in virtù di un decreto del 2006 del presidente del tribunale che prevede che i detenuti per le direttissime debbano arrivare a palazzo di giustizia entro le ore 12. Ha quindi restituito gli atti al pm Gianluigi Dettori, titolare del fascicolo. Quest’ultimo, visto che lunedì alle 8, 30 sarebbero scaduti i termini per la convalida dell’arresto, ha deciso di scarcerare i tre romeni. Il Pm ha manifestato il suo disappunto per il comportamento del giudici del tribunale ma il togato non è tornato sui suoi passi. Il processo sarà quindi celebrato nei prossimi mesi con gli imputati a piede libero, anche se è quasi certo che, riottenuta la libertà, si renderanno irreperibili.