Bergamo, 31 agosto 2015 - Giovane biologa molecolare di Bergamo impegnata nella ricerca di una cura per la sindrome di Angelman, una grave malattia neurogenetica che in Italia colpisce 1 bambino ogni 12mila. La ricercatrice Monica Sonzogni è da poco volata all’Erasmus Medical Center di Rotterdam, dove si trova il centro di riferimento europeo per questa malattia, e dove lavorerà fino al 2019 grazie a un finanziamento di 120mila euro da parte della Fondazione Angelman Onlus.
Questa sindrome è una malattia per lo più non ereditaria, che si manifesta a pochi mesi dalla nascita e comporta gravi disabilità. I bimbi colpiti non parlano e hanno importanti problemi motori e cognitivi; inoltre soffrono di epilessia, di iperattività e di gravi disturbi del sonno. Attualmente non esiste un trattamento in grado di guarire questa malattia. La ricerca però è molto promettente: negli ultimi quindici anni gli scienziati si sono concentrati nella ricerca di una terapia, e hanno già individuato il gene responsabile della malattia.
La ricercatrice bergamasca "adottata" per questo progetto è stata selezionata nell’ambito di una collaborazione siglata tra l’Associazione Angelman Onlus e la Fondazione di Ricerca Ospedale Maggiore di Bergamo (From); quest’ultima coordinerà il progetto, in linea con il suo obiettivo: combattere le malattie rare. Anche perché, conclude il presidente di From Carlo Nicora, «siamo consapevoli che i pazienti con una malattia rara corrono il rischio di ricevere cure inadeguate, perché le loro malattie sono poco conosciute e poco studiate, quando non addirittura misconosciute»