Auto rubate e fatte a pezzi, un giro d'affari di oltre due milioni di euro

La polizia stradale ha arrestato quattro persone con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio dei veicoli. Ora sta cercando di risalire agli acquirenti, per i quali si profila il reato di ricettazione

Polizia

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Bergamo, 11 ottobre 2014 - Un racket da almeno due milioni di euro. Questa la scoperta dietro il traffico di ricambi d'auto rubate scoperto dalla polizia stradale di Bergamo, che venerdì ha eseguito quattro arresti (due in carcere e due ai domiciliari). Le vetture venivano rubate nei principali parcheggi d'interscambio della Lombardia e portate in un capannone di Zanica, nella Bergamasca, dove venivano letteralmente fatte a pezzi e destinate al mercato dei pezzi di ricambio. Una banda davvero organizzata: c’era chi rubava materialmente le auto, chi le smontava e chi aveva affittato il capannone  come prestanome. Per i quattro l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio dei veicoli. 

La Stradale, ora, sta cercando di risalire agli acquirenti dei pezzi di ricambio, allargare cioè il fronte di questo autentico mercato nero: perché il capannone non era un’officina autorizzata e nemmeno un punto vendita. Chi arrivava lì lo faceva a colpo sicuro, sapendo bene cosa avrebbe trovato: prova ne è il fatto che entrava solo se conosciuto. Per gli acquirenti, infatti, si profila il reato di ricettazione.