Cologno al Serio, la prima decisione del nuovo sindaco: si taglia lo stipendio

La prima cittadina Chiara Drago taglia il suo compenso e quello degli assessori del 20%: "Non sono qui per arricchirmi"

Chiara Drago, sindaco di Cologno al Serio (Bergamo)

Chiara Drago, sindaco di Cologno al Serio (Bergamo)

Cologno al Serio (Bergamo), 5 luglio 2016 - Un mese fa ha sbaragliato la concorrenza leghista e, dopo vent'anni di governo del Carroccio, è diventata il primo sindaco donna di Cologno al Serio. Un risultato eccezionale, quello conquistato da Chiara Drago, che ha conquistato quella che era considerata una roccaforte lumbard, presentandosi alle elezioni amministrative del 5 giugno a capo della lista "Progetto Cologno", vicina al Pd. Neanche il tempo di nominare la giunta, ed ecco ora arrivare la prima delibera del nuovo primo cittadino.

Un documento che, in un momento in cui i sindaci italiani ricevono critiche quasi ogni giorno, rivaluta in un certo qual modo il loro ruolo. Chiara Drago, infatti, ha deciso, insieme al suo vice e agli assessori, di rinunciare al 20% delle sue mensilità (per gli assessori che svolgeranno a tempo pieno la professione lo stipendio verrà abbassato di un ulteriore 50%). Il compenso del primo cittadino passa da 2.928,30 euro lordi a 2.342,64, quello del vicesindaco da 1.610,55 euro lordi a 644,22, mentre quello degli assessori da 1.317,72 euro lordi a 527,08.

"Subito dopo essere stata eletta - spiega Chiara Drago - avevo detto che mi sarei messa subito al lavoro per il mio paese e per i miei cittadini. Ecco, la decisione diridurmi lo stipendio va proprio in questa direzione. Voglio far capire ai residenti che lavoro per loro e non per arricchirmi".

Adesso, la prima patata bollente che attende Chiara Drago, eredità della giunta precedente guidata dall'ex sindaco Claudio Sesani, è quella delle piscine comunali. La struttura, che ospita l'ex parco acquatico, è stata infatti sottoposta ad una valutazione tecnica per accertare che la stima di 9 milioni di euro (di cui 1,5 già versati alla banca) per cui il Comune ha acceso un mutuo, che prevede un rientro in 28 anni con rate da 331mila euro all'anno, sia corrispondente al valore effettivo dell'area.