Ospedale Papa Giovanni, donatori d'eccellenza

Importante risultato per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che nel 2015, nel settore dei trapianti, è risultata la struttura che ha registrato il maggior numero di donatori effettivi di MICHELE D'ORSI

Sala operatoria

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Bergamo, 11 febbraio 2016 - Importante risultato per l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che nel 2015, nel settore dei trapianti, è risultata la struttura che ha registrato il maggior numero di donatori effettivi, secondo il resoconto annuale del Nitp (Nord Italia transplant program), uno dei tre centri di coordinamento interregionali sui quali si basa l’organizzazione dei trapianti nel nostro Paese, che raggruppa, oltre a quelli lombardi, anche gli ospedali di Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Trentino e Veneto.In totale i donatori segnalati dall’ospedale cittadino sono stati 38, otto in più rispetto al 2014, mentre i donatori effettivi sono stati 32, undici in più rispetto al 2014, con una percentuale di opposizione del 13%, a fronte di una media italiana del 31% e lombarda del 27,8%. Più donatori significa più trapianti e più vite salvate. Al Papa Giovanni XXIII nel 2015 sono stati 180 gli organi trapiantati, dieci in più rispetto all’anno precedente. Nello specifico, sono stati eseguiti 97 trapianti di fegato, 47 di rene, 22 di cuore, 12 di polmone, un combinato fegato-rene e un combinato fegato-pancreas. A questi si devono aggiungere 128 trapianti di midollo e 19 cornee, per un totale di 327 trapianti di organi e tessuti, quasi uno al giorno.

L'ospedale cittadino è il primo centro nell’area Nipt per i trapianti di fegato, mentre in Lombardia risulta il secondo nosocomio per i trapianti di cuore e polmone e il quarto per i trapianti di rene. «Sono risultati che ci ripagano degli sforzi necessari per rendere possibile la donazione e il trapianto – sottolinea il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Carlo Nicora –. Sapere che questo impegno ha dato a più di 300 persone una concreta possibilità di cura è per noi la soddisfazione più grande». A questi risultati ha contribuito anche la nuova modalità di colloquio con i familiari studiata dal Coordinamento trapianti dell’ospedale. «Da quest’anno – spiega Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto del Papa Giovanni – abbiamo introdotto una specifica procedura per dare la possibilità di comprendere meglio cosa significa donare gli organi».