Caso moschea a Bergamo, gli islamici vanno in via Buratti

Scelta la palestra della scuola media «Petteni» a Redona

La scuola media «Petteni» di via Buratti

La scuola media «Petteni» di via Buratti

Bergamo, 28 luglio 2016 - Sarà la palestra della scuola media «Petteni» di via Buratti, nel quartiere di Redona, ad ospitare i fedeli islamici afferenti al Comitato Musulmani Bergamo, che ha come presidente Idir Ouchikh e come guida carismatica il cardiologo El Joulani, per la preghiera. Palazzo Frizzoni ha reso noto il nuovo luogo di culto per i seguaci del «Comitato» nel tardo pomeriggio di ieri dopo che, già nella giornata di martedì, aveva fornito a a Ouchikh e El Joulani una lista di tre palestre da scegliere. Alla fine la preferenza, in accordo con il Comune, è ricaduta sulla scuola media «Petteni», che fa sempre parte della scuola elementare «Pascoli» di via Papa Leone XIII che Il Giorno aveva indicato ieri come tra le maggiori «indiziate».

Tutto questo dopo la collocazione provvisoria in via Monte Cornagera. Si tratta tuttavia di una soluzione provvisoria, destinata a durare solo pochi mesi visto che l’obiettivo ultimo è quello di ricucire lo strappo all’interno della comunità islamica in vista della riapertura di via Cenisio (attualmente sotto sequestro dopo la clamorosa protesta del 22 luglio) che il Comune punta a far ritornare il punto di riferimento per tutti i musulmani residenti in città. Intanto rimane aperto il fronte delle indagini dopo l’occupazione del 22 luglio. La Digos ha presentato una prima relazione che contiene i nomi di dieci persone, che sono state denunciate per violazione di domicilio e danneggiamento della sede dell’associazione privata. Ma siamo solo agli inizi.

A breve, infatti, è prevista un’altra ondata di identificazioni grazie alle telecamere installate in zona. Chi ha varcato la soglia dello stabile ha commesso un reato e ne dovrà rispondere. Mohamed Saleh non ha ancora presentato querela (ha 90 giorni di tempo), anche se non è necessaria, in quanto per violenza sulle cose con cui è stato violato il domicilio e quando l’edificio è destinato a luogo di culto, si procede d’ufficio.