Morti ospedale a Piario, basta esumazioni: la perizia conferma la presenza di Valium

Il pm ora punta sulle testimonianze

Ospedale di Piario (De Pascale)

Ospedale di Piario (De Pascale)

Piario, 23 giugno 2016 - Anche i tossicologi confermano: nei corpi dei pazienti morti in circostanze poco chiare all’ospedale di Piario, in Valle Seriana, era presente Valium. La conferma è arrivata ieri dagli uffici della Procura di Bergamo, dove i periti incaricati dal sostituto che coordina le indagini sulle morti sospette, la pm Carmen Pugliese, hanno depositato gli esiti delle loro analisi. Che nei corpi dei 5 pazienti deceduti all’ospedale “Antonio Locatelli” per i quali il pm Carmen Pugliese aveva disposto l’esumazione il 15 febbraio scorso, fosse presente del Valium, lo avevano stabilito già i primi esami autoptici effettuati dal pool di medici incaricati dalla procura.

Gli stessi periti (il professor Angelo Groppi, affiancato dai medici legali Francesco De Ferrari e Andrea Verzelletti) avevano ricevuto il mandato di svolgere accertamenti tossicologici più approfonditi, per cercare di stabilire la quantità del sedativo presente nei corpi dei malati ricoverati nel reparto di Medicina generale, finito nella bufera. I risultati adesso ci sono, ma la pm Pugliese, prima di formulare un’ipotesi accusatoria, vuole capire con esattezza quanto sedativo sia stato somministrato e se possa esistere un nesso di causa-effetto tra la presenza del Valium e la morte dei pazienti. Per questo la pm prima di sbilanciarsi vuole prendere tempo e leggere attentamente la relazione completa. Su una cosa il magistrato è apparso sicuro: non verranno più effettuate altre esumazioni, contrariamente a ciò che era stato ipotizzato. L’inchiesta, oltre che sulle perizie mediche, si baserà sulle testimonianze raccolte. Vale a dire i racconti dei familiari dei pazienti morti che hanno presentato denuncia ai carabinieri della Compagnia di Clusone, e sulle deposizioni delle infermiere di Medicina generale.

Lo stesso reparto dove era in servizio l’infermiera Anna Rinelli, 43 anni, indagata principale per omicidio preterintenzionale, che secondo gli inquirenti avrebbe procurato il decesso di alcuni pazienti con dosi di sedativo. Anche là dove non era indicato dalla terapia. Lo avrebbe fatto di notte, non per uccidere ma forse perchè non era in grado di reggere i ritmi di lavoro. Oltre alla Rinelli (che è ancora in aspettativa, d’accordo con l’Azienda sanitaria), sono sospettati di concorso colposo l’ex caposala Paola Bosio (nei guai anche per peculato, perché a casa sua e nella sua auto i carabinieri hanno trovato farmaci dell’ospedale, e per questo trasferita a Seriate); il primario, Sergio Lazzaroni e otto medici del reparto di Medicina.