L'udienza saltò per orario: ora ladri condannati a due anni per il tentato furto a Sovere

Due anni di reclusione, con i benefici della sospensione condizionale della pena, per tentato furto aggravato

Tribunale di Bergamo

Tribunale di Bergamo

Bergamo, 26 luglio 2016 - Due anni di reclusione, con i benefici della sospensione condizionale della pena, per tentato furto aggravato. E’ la condanna inflitta dal giudice Lucia Graziosi ai due romeni arrestati l’8 luglio dopo che erano stati sorpresi dai carabinieri a uscire dall’abitazione di un libero professionista di 51 anni di Sovere. I due erano stati scarcerati il 9 luglio, a quattro ore dall’arresto, dal pm Gianluigi Dettori, il quale aveva disposto la liberazione dopo che il giudice Donatella Nava, constatato il ritardo nella traduzione dei due per il processo per direttissima, si era appellata ad una circolare interna del tribunale, risalente al 2006, in virtù della quale la presentazione di atti e arrestati per la direttissima deve avvenire entro le ore 12 e aveva chiuso l’udienza senza celebrare il processo.

Pochi giorni dopo, proprio a causa dell’episodio, che aveva scatenato furiose polemiche, il presidente del tribunale, Ezio Siniscalchi, aveva emanato una nuova circolare che sposta alle 14 dei giorni prefestivi il termine entro cui depositare in cancelleria gli atti per i processi per direttissima. Il pm Dettori, dopo aver scarcerato i romeni, incensurati, aveva chiesto per loro la convalida da liberi e il gip Ciro Iacomino aveva convalidato l’arresto giudicando i due indagati «pericolosi», in quanto, nella stessa notte, avevano tentato di introdursi nella casa del 51enne per due volte. Il giudice, invece, non aveva convalidato l’arresto della moglie di uno dei due romeni, una entraineuse di 30 anni di Clusone che, stando alle contestazioni, avrebbe fatto da esca alla vittima, trascorrendo la sera con il libero professionista di Sovere e dando tempo in questo modo all’ex marito e al complice di avere via libera per tentato il furto nell’abitazione del 51enne.

Ieri mattina, a sorpresa, in aula si è presentato il complice dell’ex marito della entrineuse, 40 anni, senza fissa dimora, che ha negato il tentativo di furto. «Eravamo andati a Sovere solo per parlare con l’ex moglie del mio amico», ha spiegato. E’ stato ascoltato come testimone anche il libero professionista, che in un primo momento aveva sorpreso i due ladri in casa. Il 51enne ha detto di aver visto solo “due persone basse e tarchiate che stavano fuggendo”. Il legale dei due romeni ha chiesto quindi l’assoluzione secondo la vecchia formula dell’insufficienza delle prove. Ma il giudice ha deciso per una condanna a 2 anni. L’entraineuse è indagata a piede libero e verrà processata a settembre.