Terrorismo, resta in carcere l'imam di Bergamo accusato di legami con Al Qaeda

Una nuova pista investigativa che legherebbe Zulkifal agli attentati di Stoccolma del 2010

Muhammad Zulkifal Hafit, 43 anni, prelevato dalla sua abitazione di Pognano

Muhammad Zulkifal Hafit, 43 anni, prelevato dalla sua abitazione di Pognano

Bergamo, 22 maggio 2015 - Resta in carcere l’imam di Bergamo Muhammad Hafiz Zulkifal, arrestato lo scorso 23 aprile con l’accusa di essere uno dei componenti di una presunta cellula di Al Qaeda con base operativa in Sardegna. Oggi il tribunale del Riesame di Cagliari ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore del presunto terrorista, che ha messo in evidenza quelli che a suo avviso sono una serie di errori nelle traduzioni delle intercettazioni telefoniche. Durante l’udienza è emersa, inoltre, una nuova pista investigativa che legherebbe Zulkifal agli attentati di Stoccolma del 2010. 

Stando alle indagini della Dda di Cagliari, coordinate dal pm Danilo Tronci, tre ore prima delle due esplosioni che l’11 dicembre del 2010 seminarono il terrore a Stoccolma (con un morto e diversi feriti), l’imam di Bergamo avrebbe fatto una telefonata durante la quale avrebbe sostenuto di avere necessita’ di chiamare in Svezia dove erano gia’ pronti dei “puri”. Sulla circostanza sono stati avviati gli accertamenti degli inquirenti.