I fedeli di Zingonia non ci credono: "Il nostro imam non è un terrorista"

La moglie del pakistano arrestato: «Non ha fatto niente» di Michele Andreucci

Muhammad Zulkifal Hafit, 43 anni, prelevato dalla sua abitazione di Pognano

Muhammad Zulkifal Hafit, 43 anni, prelevato dalla sua abitazione di Pognano

Pognano (Bergamo), 26 aprile 2015 - Una donna disperata, che non si dà pace per l’arresto del marito. La moglie dell’imam di Zingonia, il pakistano Muhammad Zulkifal Hafit, 43 anni, finito in manette all’alba di venerdì nella sua abitazione di Pognano dagli agenti della Digos, nell’ambito di una vasta operazione antiterrorismo coordinata dalla Procura di Cagliari, respinge con forze le accuse nei confronti del coniuge.«Ma quali bombe e terrorismo – è sbottata davanti ai cronisti – Mio matito è una persona normale, non ha fatto niente, è innocente e non ha mai avuto legami con nessuna organizzazione terroristica legata ad Al Qaeda. Non ha raccolto fondi per i terroristi: ci conosciamo da dieci anni, è impossibile, l’averi saputo. Prima di essere portato via dalla polizia – ha continuato la donna – mi ha detto: “Vado in questura, ci sentiamo“, ma non l’ho più sentito. Non sappiamo davvero niente, non abbiamo parenti in zona e io non possiedo la patente di guida. Siamo bloccati qui». Ad un certo punto la donna congeda i giornalisti, giustificandosi con il fatto che deve badare ai figli, sei in tutto, tre maschi e tre femmine tra l’uno e i dieci anni.

Anche tra i vicini di casa di Muhammad Zulkifal Hafit regna lo sconcerto e lo stupore per quello che è accaduto: «Abitano qui (al primo piano di una palazzina di via Roma 10, ndr) solo da due settimane - rivela un pensionato – Lei esce sempre con il velo integrale. lui si spostava spesso a bordo della sua auto. E’ incredibile, avevamo i terroristi in casa e non lo sapevano». Il referente marocchino della moschea di Zingonia, di cui Hafit era l’imam, fa fatica a credere alle accuse che vengono mosse al pakistano: «Credo si tratti – sottolinea – solo di un normale controllo. Una volta chiarito tutto, sono sicuro che lo rilasceranno. Non è la prima volta che le forze dell’ordine si sbagliano: il caso del marocchino Fikri, fermato per il delitto di Yara e poi rilasciato perchè innocente e risultato estraneo alla vicenda, ce lo ricordiamo tutti».