Greta e Vanessa, Gentiloni smentisce il riscatto: "Alla Farnesina non risulta"

Per il ministro degli Esteri non bisognerebbe dare troppo spazio alle notizie che arrivano da queste font: "Il mio invito e' alla serieta' e sobrieta' su questa vicenda"

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Afp)

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo (Afp)

Bergamo, 8 ottobre 2015 - Si torna a parlare del caso di Greta Rameli di Gavirate (Varese) e Vanessa Marzullo di Brembate (Bergamo) le due ragazze italiane rapite in Siria lo scorso anno: "alla Farnesina non risulta" la notizia di un riscatto di 11 milioni di euro che sarebbe stato pagato per la liberazione delle due cooperanti. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commentando le notizie su una presunta sentenza della corte islamica di Aleppo che avrebbe fatto riferimento al riscatto. "Ci sono delle notizie che vengono diffuse da un presunto tribunale di una milizia islamica", ha spiegato il titolare della Farnesina, "prendere per buone, e addirittura qualcuno, per oro colato, le notizie diffuse da questa fonte, a mio parere andrebbe evitato". 

Per Gentiloni non bisognerebbe dare troppo spazio alle notizie che arrivano da queste font. "Alla Farnesina non risulta nulla di quello cui queste presunte notizie attengono, il mio invito e' alla serieta' e sobrieta' su questa vicenda", ha insistito parlando a Milano. "Ricordo a tutti", ha aggiunto il ministro, "che ci sono ancora dei nostri connazionali trattenuti in quell'area e in altre aree. Quindi fare troppo da cassa di risonanza alla propaganda di questa o quella milizia islamica non aiuta alla gestione" di queste vicende.