Siria, volontarie rapite: l’angoscia di tre paesi per la sorte di Greta Ramelli / FOTO e VIDEO

Ore d'ansia fra Gavirate, Comerio e Besozzo per la scomparsa di Greta Ramelli, una volontaria di 20 anni che, secondo quanto è stato confermato dai funzionari del ministero degli Esteri, è "irreperibile" dall’1 agosto di Enrico Camanzi

Greta Ramelli

Greta Ramelli

Varese, 7 agosto 2014 - Ore d'ansia fra Gavirate, Comerio e Besozzo per la scomparsa di Greta Ramelli (LA SCHEDA), una volontaria di 20 anni che, secondo quanto è stato confermato dai funzionari del ministero degli Esteri, è «irreperibile» dall’1 agosto. La ragazza, fondatrice del progetto di assistenza Horryaty, si trova in Siria con un’altra cooperante, la bergamasca Vanessa Marzullo. La pista principale è che le due giovani siano state rapite, forse da criminali comuni. La Farnesina segue l’evoluzione della situazione minuto per minuto ed è in stretto contatto con la famiglia. Greta risiede a Gavirate, ma è originaria di Comerio, dove è stata presidente del consiglio comunale dei ragazzi.

Due anni fa si è diplomata al liceo linguistico dell’istituto Rosetum di Besozzo. Poi si è iscritta alla facoltà di Scienze Infermieristiche, un corso scelto anche in base al suo coinvolgimento sempre più profondo nelle attività di volontariato e assistenza condotte in nazioni tormentate da guerre e altre emergenze umanitarie. Il curriculum di Greta, in questo senso, è già fittissimo, nonostante la giovane età. Fra giugno e settembre del 2011 passò quattro mesi in Zambia. Successivamente, dopo il diploma, si recò in India, dove lavorò per tre settimane al fianco delle suore di Madre Teresa nell’assistenza a malati affetti da gravi patologie come tubercolosi e lebbra. Quest’anno, invece, aveva deciso di portare il suo sorriso e la sua buona volontà in Siria, partendo con un carico di materiale sanitario alla volta di Deir El Zor, una delle città più colpite dai bombardamenti innescati dal conflitto fra forze governative e gruppi formati da ribelli e islamisti.

Greta nella sua attività ha spesso coinvolto amici e compagni di classe. Lo dimostrano alcune sue lettere reperibili in rete. «Ogni giorno in Siria - scrive Greta in una lettera indirizzata al preside dell’istituto Rosetum, Filadelfio Ferri e ai suoi compagni di scuola - muoiono centinaia di persone sia per danni causati dai bombardamenti sia per malnutrizione e carenza di cure mediche. A questo fine, abbiamo avviato un progetto, i cui obiettivi riguardano l’ambito sanitario. Chiediamo all’istituto, sensibile a queste questioni, di organizzare una raccolta di fondi». Le offerte, raccolte durante la festa di fine anno, furono consegnate a Greta che poi partì per la Siria. Dall’1 agosto di lei non si hanno più notizie.