Gorle, assolto l'ex sindaco: "Il fatto non sussiste"

Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso così il processo contro l’ex sindaco di Gorle, Marco Filisetti

Per l’ex sindaco Marco Filisetti il Pm aveva chiesto  una condanna a 16 mesi

Per l’ex sindaco Marco Filisetti il Pm aveva chiesto una condanna a 16 mesi

Gorle, 8 luglio 2016 - Assolto perché il fatto non sussiste. Si è concluso così il processo contro l’ex sindaco di Gorle, Marco Filisetti, ora consigliere d’opposizione, finito a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio per la vicenda di Santina Ronsisvalle, invalida al 90%, a cui nel 2012 non fu assegnato l’alloggio comunale nonostante fosse prima in graduatoria. A Filisetti, per il quale il pubblico ministero Giancarlo Mancusi aveva chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi, veniva contestato di aver commesso degli atti illeciti per escludere la donna. Due in particolare i nodi processuali che erano da sciogliere: riguardavano un consiglio comunale del marzo 2012 in cui la seduta, quando venne il momento di discutere il caso Ronsisvalle, proseguì a porte chiuse senza che gli interventi venissero verbalizzati, e un altro dell’aprile dello stesso anno, convocato d’urgenza, nel quale furono indicati i criteri di assegnazione degli alloggi comunali in località Cascina Molino.

L’ex primo cittadino, difeso dall’avvocato Carlo Foglieni, ha sempre respinto le ipotesi accusatorie, sostenendo che fu il Consiglio comunale a decidere di proseguire a porte chiuse (la cosa è possibile qualora si trattino argomenti riguardanti nello specifico una persona per ragioni di privacy) e che i criteri di assegnazione degli alloggi sono di competenza dei tecnici e non del sindaco e della giunta. «Ci fu una istruttoria, in base alla quale ci venne detto che le case di Cascina Molino andavano assegnate ad anziani, come previsto dal finanziamento regionale del 1986», ha testimoniato nei mesi scorsi in aula l’allora assessore ai Servizi Sociali, Lidia Redaelli, ricordando anche che il «Tar, su ricorso della signora Ronsisvalle, aveva dato ragione al Comune».

«Sono sempre stato convinto di aver operato correttamente - ha detto ieri, dopo la lettura della sentenza Filisetti -. E il tribunale non ha fatto altro che confermare la correttezza della mia attività di sindaco». Si conclude così una vicenda che, quando emerserso i fatti, destò grande scalpore. La figlia di Santina Ronsisvalle arrivò addirittura ad incatenarsi davanti al municipio di Gorle per protestare contro quella che lei e la sua famiglia reputavano un’ingiustizia. Così però non è stato per i giudici.