Martedì 23 Aprile 2024

Stipendi gonfiati nelle farmacie: indagati giunta ed ex funzionario

Nuova bufera giudiziaria sul Comune di Cologno al Serio. Dopo l’inchiesta aperta per l’ipotesi di reato di truffa sulle piscine comunali, che vede 10 persone iscritte nel registro degli indagati e l’amministrazione comunale come vittima, questa volta nel mirino della Procura di Bergamo sono finiti la giunta e il segretario comunale in carica nel 2008 di Michele Andreucci

Tribunale di Bergamo (De Pascale)

Tribunale di Bergamo (De Pascale)

Cologno al Serio (Bergamo), 22 dicembre 2014 - Nuova bufera giudiziaria sul Comune di Cologno al Serio. Dopo l’inchiesta aperta per l’ipotesi di reato di truffa sulle piscine comunali, che vede 10 persone iscritte nel registro degli indagati e l’amministrazione comunale come vittima, questa volta nel mirino della Procura di Bergamo sono finiti la giunta e il segretario comunale in carica nel 2008. Sono indagati in concorso per abuso d’ufficio per i presunti aumenti di retribuzione a Ilaria Finazzi, responsabile della farmacia comunale e diventata nel 2010 moglie di Roberto Legramanti, ora in carica come vicesindaco, ma che ai tempi dei fatti contestati sedeva sulla poltrona di primo cittadino.

La Guardia di Finanza ha notificato sette inviti a presentarsi dal pm Giancarlo Mancusi per l’interrogatorio come indagati, per una delibera risalente al 23 dicembre 2008. Con la chiamata si interrompono i termini della prescrizione. Sotto accusa lo stesso Legramanti, il suo vice di allora, Claudio Sesani, oggi primo cittadino, e gli assessori dell’epoca Stefania Boschi (ancora in carica), Gianluigi Bentoglio (dimessosi poche settimane fa), Andrea Cavalleri e Giovanni Cavalleri, e il segretario Vittorio Fortunato (tuttora in carica). Sotto la lente degli investigatori, la decisione di aumentare la retribuzione della responsabile della farmacia comunale da 11mila a13mila euro e il premio di risultato dal 15% al 30%. Il motivo indicato nel documento è l’aumento di responsabilità nella conduzione del servizio diventato nel frattempo più complesso. In quel periodo, infatti, passò da due farmacisti e due commesse a tre farmacisti e una commessa. Attraverso un esposto ai carabinieri, la vicenda è arrivata solo adesso sul tavolo del pm Mancusi, che intende vederci chiaro e ha mandato la Finanza per le notifiche.

Il magistrato vuole accertare se l’aumento dello stipendio fosse corretto, dal momento che aggiungere un farmacista avrebbe potuto semplificare anziché complicare il lavoro, e stabilire se la percentuale del premio non andasse decisa una volta valutato il risultato. Inoltre, il pm contesta a Legramanti di non essersi astenuto dal votare una delibera che riguardava la persona con cui aveva un rapporto personale, tanto che poi è diventata sua moglie. Al segretario comunale, invece, si contesta di aver dato parere di regolarità legale. La nuova inchiesta rappresenta un’altra bufera sul paese, dopo il caso delle piscine. Un buco da 8,7 milioni di mutuo del Crefito sportivo che pesano sulle casse del Comune dopo che la società che le ha realizzate in project financing e che le avrebbe dovuto gestire è fallita. L’amministrazione comunale si era resa garante con una fidejussione. E ora ha due strade per uscire dal tunnel. Trovare un nuovo gestore o gestire il centro con una società comunale.

di Michele Andreucci