Mercoledì 24 Aprile 2024

Dottoressa investita a Chiuduno, l'amico: "Agghiacciante essere lì, Eleonora morta per fare il suo dovere"

Nuova udienza del processo contro l'immigrato Vicky Vicky, 25 anni, il cittadino indiano alla sbarra in tribunale con l'accusa di aver ammazzato suo fratello e la dottoressa Eleonora Cantamessa, la 43enne ginecologa di Trescore Balneario travolta e uccisa la sera dell'8 settembre 2013 mentre stava soccorendo un ferito

Eleonora Cantamessa (DePascale)

Eleonora Cantamessa (DePascale)

Bergamo, 28 gennaio 2015 - Nuova udienza del processo contro l'immigrato Vicky Vicky, 25 anni, il cittadino indiano alla sbarra in tribunale con l'accusa di aver ammazzato suo fratello, Baldev Kumar, anch'egli 25enne, e la dottoressa Eleonora Cantamessa, la 43enne ginecologa di Trescore Balneario travolta e uccisa la sera dell'8 settembre 2013 a Chiuduno dalla Golf Wolkswagen condotta dall'imputato, mentre stava soccorrendo proprio Kumar, rimasto a terra ferito dopo essere stato colpito poco prima da alcuni connazionali di una fazione rivale: i due fratelli erano stati infatti protagonisti di una violenta rissa nata per la disputa dei posti di lavoro in un'azienda della zona che si occupa della coltivazione e della vendita di insalate in busta. 

Questa mattina davanti ai giudice della Corte di Assise di Bergamo, sono stati ascoltati i due medici legali dell'Università di Pavia, Giovanni Pierucci e Yao Chen, i periti del pubblico ministero Fabio Pelosi, che si sono soffermati in particolare sulla morte di Baldev Kumar, confermando quanto avevano già detto nel febbraio del 2013, all'epoca dell'autopsia: quando Eleonora Cantamessa gli si era avvicinata per prestargli soccorso, l'indiano era ancora vivo. La prova è nella telefonata al 112, trasmessa in aula durante l'udienza del 14 gennaio.

In un punto si sente la dottoressa, che aveva appena chiamato con il suo cellulare il 118 e i carabinieri, chiedere al ferito il suo nome. Con un filo di voce, lui aveva risposto. Il corpo di Baldev Kumar, hanno chiarito i medici, presentava sia ferite da armi bianche, sia da investimento ed è stata l'auto guidata da Vicky Vicky ad ucciderlo. Tuttavia, sempre secondo i due esperti che hanno effettuato le analisi sul cadavere, sarebbe comunque morto di lì a poco. Era in fin di vita, mentre pronunciava quelle poche parole davanti alla ginecologa di Trescore.

Particolarmente grave, le ferite alla gola e all'avambraccio sinistro compatibili con una roncola trovata sulla scena del duplice delitto. Sempre oggi, ma nel pomeriggio, è stato ascoltato come testimone Gianluca Bartoli, l'amico della dottoressa Cantamessa che la sera dell'8 settembre 2013 era alla guida dell'auto sulla quale c'era anche la ginecologa e che l'ha vista morire. L'uomo, visibilmente commosso, ha ricordato quei drammatici momenti. Soprattutto la richiesta di Eleonora, quando si era accorta che c'era un uomo a terra ferito: "Torna indietro, Luca, perché io voglio andare a vedere". Lui, ha raccontato ai giudici della Corte d'Assise e al pm Fabio Pelosi, aveva cercato di farla desistere, ma la ginecologa aveva già composto il numero del 112, descrivendo la scena e qualificandosi. L'uomo, pur riluttante, aveva allora fatto marcia indietro e aveva accostato.

Eleonora Cantamessa era scesa, Bartoli l'aveva seguita a passo d'uomo in auto e aveva assistito alle telefonate al 118 e ai carabinieri. Poi tutto era precipitato con l'arrivo della Golf di Vicky Vicky, che aveva travolto la dottoressa e il fratello. "E' stato agghiacciante assistere a quella scena - ha detto Bartoli - . Eleonora è morta per aver voluto fare il suo dovere". 

di Michele Andreucci