Cresce l’export bergamasco: + 2,1% rispetto al 2015

I dati del 2016 nel report della Camera di commercio

In aumento l’export dei macchinari

In aumento l’export dei macchinari

Bergamo, 23 marzo 2017 - Ammonta a 14.458 milioni di euro, con un incremento del +2,1% rispetto al 2015, +1,7% verso l’Unione Europea e +2,9% verso Paesi non appartenenti alla Ue, il valore delle esportazioni di Bergamo nell’intero 2016. È quanto emerge dal report del Servizio studi della Camera di Commercio di Bergamo, secondo il quale le importazioni sono state pari a 8.252 milioni (+1,6% sull’anno precedente, +4,5% dalla Ue e -5,1% da paesi extra Ue). L’aumento dell’export è più marcato rispetto alla Lombardia (+0,8%) e alla media nazionale (+1,2%). Il saldo della bilancia commerciale è positivo per 6.205 milioni, superiore al saldo del 2015 (6.035).

Le esportazioni risultano in crescita per i macchinari (3.830 milioni, con un incremento del +2,5% sul 2015), i prodotti chimici (2.146 milioni, +1,6%), gli articoli in gomma e plastica (1.121 milioni, +3,1%), gli autoveicoli (991 milioni, +3,5%). L’export complessivo di Bergamo cresce sensibilmente verso l’Asia centrale (+20,3%), l’Africa settentrionale (+21%), il Medio Oriente (+8,9%), i Paesi dell’Europa non appartenenti all’Unione Europea (+4,7%) e l’Asia orientale (+3,7%). In calo, invece, l’export verso l’America Latina (-17,6%) e altri Paesi africani (-9,4%) e, anche se meno nettamente, verso il Nord America (-0,9%). La Germania resta il principale mercato di sbocco con esportazioni (2.432 milioni) in crescita del 2,5%, seguita per valori assoluti dalla Francia (1.578 milioni) con variazione del -0,1%. In aumento le esportazioni destinate agli Usa (1.020 milioni, +1,1%) e alla Spagna (766 milioni, +4,8%). L’export verso il Regno Unito (757 milioni) cala del -6,2% per effetto della svalutazione della sterlina, che si riflette nel forte incremento (+20,1%) delle importazioni dal Regno Unito. In ripresa le esportazioni verso la Cina (404 milioni, +10,9%), mentre calano le vendite alla Russia (171 milioni, -8%) sottoposta al regime delle sanzioni dopo il conflitto in Ucraina. Macchinari e prodotti chimici rappresentano più del 41% delle vendite complessive all’estero.