"Una scintilla e i vestiti hanno preso fuoco". Il racconto della direttrice di banca

Cinzia Premoli ha ripercorso il drammatico pomeriggio dell'8 maggio scorso quando, durante un tentativo di rapina, era stata aggredita da Fabio Pelis, 31 anni, incensurato, che le aveva dato fuoco di MICHELE ANDREUCCI

L'auto della direttrice di banca

L'auto della direttrice di banca

Ciserano, 11 febbraio 2016 - Ha ripercorso davanti al gup Bianca Maria Bianchi il drammatico pomeriggio dell'8 maggio scorso, quando, durante un tentativo di rapina, era stata aggredita da Fabio Pelis, 31 anni, incensurato, residente a Cavernago, che le aveva dato fuoco. Cinzia Premoli, 54 anni, direttrice della filiale di Ciserano della Cassa Rurale di Treviglio, ha però chiesto di testimoniare "nascosta" da un paravento bianco per non incrociare lo sguardo di quell'uomo che ha rischiato di ucciderla, come testimoniano le cartelle cliniche depositate al giudice dal suo legale, l'avvocato Emilio Gueli, che nelle scorse settimane aveva avanzato una maxi richiesta di risarcimento di 500mila euro.

Pelis, che attualmente è detenuto, è accusato di tentato omicidio e di tentata rapina. La funzionaria di banca, che è stata sottoposta a ben 15 operazioni al centro grandi ustionati di Genova e che ha ripreso a lavorare da qualche settimana, è apparsa sconfortata, più che impaurita o arrabbiata. Ha risposto con calma alle domande del gup, che aveva chiesto che venisse sentita, e del pm Gianluigi Dettori, titolare dell'inchiesta. L'agguato era avvenuto intorno alle 17. Il 31enne aveva atteso Cinzia Premoli nel bar vicino all'istituto di credito. In molti lo avevano notato e avevano visto la bottiglietta di plastica contenente benzina, che l'uomo teneva sul tavolino del bar. Quando la 54enne era uscita per ultima dalla filiale della banca e si era messa al volante della sua Golf, Pelis le era piombato in auto.

"Mi ha detto di tornare indietro e di aprire la banca, perchè doveva prendere i soldi - ha spiegato ieri in aula Cinzia Premoli -. In un primo momento, per farmi vedere che non scherzava, mi ha versato addosso poco liquido infiammabile. Io gli ho risposto che proprio non potevo aprire l'istituto di credito, in quanto l'apertura era regolata da meccanismi a tempo. Allora mi ha buttato addosso tutto il contenuto della bottiglietta e mi ha dato fuoco. Ho visto una scintilla e i vestiti hanno preso fuoco. Sono immediatamente uscita dall'abitacolo della vettura, mi sono buttata in strada e mi sono tolta i vestiti". A salvarla era stato un cittadino romeno che aveva assistito alla scena e aveva soccorso lei e lo stesso Pelis con l'estintore che teneva in macchina. Prima che arrivasse l'ambulanza l'aggressore era fuggito e si era consegnato il giorno dopo ai carabinieri di Aosta, da dove stava cercando di raggiungere la Francia.

L'imputato, difeso dagli avvocati Daniela Serughetti e Matteo Bianchetti, nella scorsa udienza aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee, sostenendo che non voleva uccidere la donna, ma che l'accendino, nella concitazione della discussione, si era acceso accidentalmente. Il processo inizierà il 23 febbraio prossimo.ciseran