Traffico di rifiuti pericolosi, perquisizioni in 7 aziende

Con la complicità degli addetti agli impianti, i rifiuti pericolosi sarebbero stati miscelati e poi declassificati a rifiuti non pericolosi. Coinvolte anche aziende di Bergamo e Brescia

Carabinieri forestali

Carabinieri forestali

Bergamo, 13 dicembre 2017 - Avrebbero allestito e organizzato, in concorso tra loro, attività continuative di cessione, ricevimento, trasporto e gestione abusiva, di ingenti quantitativi di rifiuti speciali anche pericolosi. Sono le accuse rivolte dai carabinieri forestali nei confronti di 7 aziende operanti nelle province di Bergamo, Brescia, Firenze e Livorno. Tredici le persone indagate per un traffico illecito di rifiuti in sei regioni: Lombardia, Campania, Puglia, Liguria, Lazio e Toscana, dove sono state eseguite ispezioni e perquisizioni.

 L'operazione, condotta dai carabinieri forestali, è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze. In particolare si indaga su rifiuti ferrosi, rottami e rifiuti legati al comparto delle acciaierie (dichiarati illecitamente come materie prime secondarie o come rifiuti non pericolosi) provenienti anche dall'estero. Secondo quanto emerso alcune imprese dichiaravano operazioni di recupero mai effettuate. Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero organizzato la cessione, il trasporto e il ricevimento di ingenti quantitativi di rifiuti speciali anche pericolosi. In alcuni  casi, con la complicità degli addetti agli impianti, i rifiuti pericolosi sarebbero stati miscelati e poi declassificati a rifiuti non pericolosi, a materie seconde o a semplice merce. In questo modo venivano trasportati su tir non idonei, condotti da autotrasportatori sprovvisti dell'abilitazione alla movimentazione di rifiuti pericolosi.

Alcune delle imprese oggetto d'indagine avrebbero dichiarato operazioni di recupero mai effettuate. Sempre in base a quanto emerso, le aziende finite nel mirino degli investigatori avrebbero smaltito illecitamente rifiuti pericolosi attraverso alcuni intermediari, indagati nell'inchiesta, per abbattere i costi, sia di trasporto che di smaltimento. Indagini sono ancora in corso anche per stabilire la destinazione ultima dei materiali trattati abusivamente. Le indagini sono partite dagli accertamenti eseguiti su un'azienda di smaltimento rifiuti fiorentina, sequestrata nel 2014 dalla forestale nell'ambito di un'altra inchiesta della procura di Firenze per smaltimento illecito di rifiuti.