Spinone, 35enne morto investito da un camion: è giallo

E' morto dopo essere stato travolto dal tir il 35enne residente a Casazza

Statale 42 interrotta al traffico per i rilievi. Code fino a 7 km

Statale 42 interrotta al traffico per i rilievi. Code fino a 7 km

Spinone al Lago, 26 agosto 2016 - E’ morto dopo essere stato travolto dal tir. E’ un giallo la morte di un 35enne residente a Casazza. La disgrazia è accaduta ieri mattina intorno alle 8.30 lungo la statale 42, nel territorio di Spinone al Lago, al confine con Casazza. Ancora da chiarire l’esatta dinamica. Al momento dell’incidente la vittima indossava una tuta da jogging, ed era sprovvisto di documenti. Per questo la sua identificazione è stata molto più laboriosa da parte dei carabinieri della stazione di Casazza. Al vaglio tutte le ipotesi: dal tragico gesto, all’investimento per un incauto attraversamento o per distrazione del camionista. E per far piena luce sull’episodio, che secondo gli investigatori presenta qualche anomalia, saranno sentiti altri testimoni, magari automobilisti che erano in transito. Inoltre saranno visionate le telecamere presenti in zona che potrebbero avere ripreso le fasi drammatiche dell’incidente. Per ora c’è la versione fornita ai militari dal camionista, un 40enne residente ad Albino. Ha raccontato che mentre percorreva la statale, ad un certo punto si è trovato davanti il 35enne. Il conducente del tir ha spiegato di non aver avuto nemmeno il tempo di frenare. Il mezzo pesante si è fermato qualche metro dopo il punto in cui è avvenuta la disgrazia. Scattato l’allarme, sul posto la centrale operativa del 118 ha inviato un’ambulanza e inoltre l’elicottero, alzato in volo dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per prestare soccorso. Ma quando i mezzi sanitari hanno raggiunto Spinone al Lago, ai medici putroppo non è rimasto altro da fare che constatarne il decesso. I carabinieri hanno avviato i rilievi, e nel frattempo la strada, una delle arterie principali della zona del lago d’Endine, è stata chiusa per consentire alle forze dell’ordine gli accertamenti. Di conseguenza si sono formate lunghe code che ad un certo punto sono arrivate anche a sette chilometri.