L'ex sindaco Pezzoni insegnò millantando la laurea: il pm chiede l’archiviazione

Secondo la procura non è responsabile di alcuna truffa nei confronti dell’istituto dei Selesiani Don Bosco di Treviglio.

Giuseppe Pezzoni

Giuseppe Pezzoni

Treviglio, 23 marzo 2017 - Secondo la procura di Bergamo, l’ex sindaco di Treviglio, Giuseppe Pezzoni, oggi assessore alla Cultura e al Commercio nella giunta guidata da Juri Imeri, non si è reso responsabile di alcuna truffa nei confronti dell’istituto dei Selesiani Don Bosco di Treviglio, dove, a partire dal 2001, è stato prima professore di lettere e poi preside per sei anni dei due licei senza aver mai conseguito una laurea. Per questo il pm Giancarlo Mancusi ha chiesto l’archiviazione perché non c’è stato nessun danno patrimoniale. E inoltre i reati di cui si era reso responsabile Pezzoni, truffa aggravata ai danni dell’istituto scolastico, falso in atto pubblico (relativo alla copia conforme del certificato di laurea, inesistente, depositata alla segreteria dei Salesiani), ed esercizio abusivo della professione, anche se accertati, sono ormai prescritti.

Per quanto riguarda la truffa, secondo il pm non c’è stato nessun ingiusto profitto dal momento che Pezzoni, difeso dall’avvocato Marco Zambelli, pur senza nessun titolo accademico, ha effettivamente lavorato come insegnante e come dirigente. Sentito al telefono per un commento, l’ex sindaco di Treviglio (fino al 2001 anche primo cittadino di Pagazzano) si è limitato a dire: «Non ho nulla da commentare. Buon divertimento e buon lavoro, arrivederci». I responsabili dell’istituto Don Bosco, rappresentati dall’avvocato milanese Pellicciotta, avranno dieci giorni per opporsi alla richiesta di archiviazione. O perseguire una causa civile, per danno morale, una via per cercare di salvaguardare il buon nome della scuola. Tutta la vicenda è venuta a galla a settembre del 2015 dopo che lo stesso Pezzoni messo alle strette aveva confessato di non aver mai conseguito la laurea.

Ai Salesiani aveva depositato un certificato filigranato della Cattolica di Milano, con data primo settembre 2001, risultato falsificato. Il 24 settembre del 2015 la denuncia ai carabinieri di Treviglio e nel giro di un mese i legali dell’istituto avevano depositato un esposto in Procura, con una richiesta di rapidità. Dopo lo scandalo, lo stesso Pezzoni sulla sua pagina Facebook aveva ammesso: «Tra il 1999 e il 2000 sono andato in crisi e ho lasciato la scuola. Quando sono tornato aveva scritto di essermi laureato, ma le bugie hanno le gambe corte: chiedo scusa a tutti». Erano seguite le denunce dei responsabili dell’istituto (nella figura di don Renato Previtali) e dell’Ufficio scolastico, da parte della dirigente Patrizia Graziani. A distanza di un anno mezzo, il sostituto procuratore ha chiesto l’archiviazione. La parola spetta al giudice. Pezzoni nel frattempo si è davvero laureato, il 24 febbraio. La tesi è top secret, il voto 110 e lode. Nel giro di sedici mesi Pezzoni ha conseguito la laurea triennale e la magistrale nella facoltà di Lettere alla Cattolica che aveva abbandonato sedici anni fa a quattro esami dalla fine.