Covid, elevata sieroimmunità: Bergamo caso da studiare

Secondo una nuova pubblicazione scientifica il tasso è superiore al 42%. Intanto Ats sta predisponendo il progetto di contenimento di una terza ondata

Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo

Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo

Bergamo, 54icembre 2020 -  Gli elevati livelli di sieroimmunità di popolazione riscontrati - in alcune zone della Bergmasca superiori al 42% - sono espressione di una vicina, da un punto di vista quantitativo, ‘immunità di gregge’ nella popolazione esposta al Covid 19? Ruota intorno a questa domanda lo studio recentemente pubblicato su “International Journal of Public Health“ - una tra le riviste internazionali di epidemiologia e sanità pubblica più prestigiose - frutto della collaborazione tra l’Università Vita-Salute San Raffaele, l’Università di Pavia e Ats Bergamo, con l’importante contributo della Association of Schools of Public Health in the European Region.

"Le risposte a questa domanda – si legge in una nota diffusa dall’Ats – da un punto di vista del decisore di politica sanitaria, sono fondamentali, in quanto possono condurre a modificare le misure di contenimento del contagio in modo rilevante. Le osservazioni ed il monitoraggio continueranno, per comprendere ancora più a fondo queste tematiche, in quanto non rivestono solo aspetti di natura speculativa e scientifica, ma possono riflettersi sulla nostra vita quotidiana e sull’intera organizzazione sociale".

Fin qui gli interrogativi, diciamo così, sul futuro. Per il presente invece l’Ats di Bergamo ha già messo in piedi una strategia precisa con l’obiettivo di contenere questa seconda ondata (gli ultimi dati parlano di 3.130 positivi in isolamento obbligatorio e 2.201 persone in isolamento fiduciario in seguito con persone positive al tampone in tutta la Bergamasca) e non farsi trovare pronta per l’eventuale terza ondata. Ieri il Dg di Ats Massimo Giupponi ha fatto il punto su due importanti questioni: vaccini anti-Covid e medicina del territorio. Per quanto riguarda i vaccini, "l’indirizzo è quello di somministrare le prime dosi – ha spiegato Giupponi – in strutture esterne agli ospedali sulla scorta di quanto stiamo facendo con il vaccino antinfluenzale per il quale sono state attivate 110 strutture in tutta la provincia". Per la medicina del territorio, fondamentale in tema di prevenzione e monitoraggio, sempre ieri è stato annunciato il potenziamento del call center (numero 0284988498) attivato a marzo dal Rotary distretto 2042 in collaborazione con Areu. I cittadini potranno usufruire anche del telemonitoraggio.

Infine, per quanto riguarda l’inchiesta della Procura sulla gestione dell’epidemia, i magistrati hanno convocato per martedì l’epidemiologo Stefano Merler, che aveva realizzato la prima proiezione italiana dei dati cinesi sul Covid. Merler è stato tra i primi a denunciare il fatto che i piani pandemici dell’Italia non sarebbero stati aggiornati dal 2006.